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“Noi non dimentichiamo”. La scuola “G.Fava” celebra la Giornata della Memoria

“Vedo il mondo trasformarsi lentamente in un deserto, sento sempre più forte la vicinanza del fragore che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini. Quando guardo il cielo, però, penso che tutto questo cambierà e che tutto tornerà ad essere buono, che perfino questi giorni spietati finiranno e che il mondo conoscerà di nuovo l’ordine, il riposo e la pace. Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai vinto dalle avversità!”. Parole di speranza quelle lette sul diario di Anna Frank. La speranza di un futuro che possa tutelare la  pace e la concordia tra i popoli,  abolendo e spiazzando tutti gli atteggiamenti di odio e di crudeltà che caratterizzarono  la Shoah  e l’antisemitismo e di cui oggi 27 gennaio ricorre Il giorno della memoria. Data  concomitante con  l’apertura dei cancelli del lager di Auschwitz  ad opera dell’armata Rossa che liberò le persone  ivi rinchiuse e destinate alla morte, rivelando  al mondo l’orrore del genocidio nazista. Milioni furono gli uomini, le donne e i  bambini perseguitati con le leggi razziali, strappati alla loro vita e portati nei campi di concentramento da dove in pochi sono tornati. Proprio quel 27 gennaio 1945 è stato scelto dall’Onu come “il giorno della memoria” per commemorare sia le vittime del nazismo, dell’Olocausto e sia coloro che a rischio della propria vita proteggessero i perseguitati. Commemorazione istituzionalizzata dall’Italia con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000, per non dimenticare un momento agghiacciante del nostro passato  che non può e non deve essere lasciato nell’oblio.

Anche la scuola ha il compito di  operare affinché questa tragica pagina della storia non debba essere dimenticata  conducendo gli alunni alla riflessione  e alla critica di quei comportamenti razziali che hanno offeso la civiltà dell’uomo negli aspetti fondamentali dati dalla solidarietà, dal rispetto, dalla collaborazione,  dal confronto pacifico fra diverse tradizioni e culture. Affrontare temi come la shoah non è sempre semplice, ma è un atto dovuto per responsabilizzare e sensibilizzare i nostri ragazzi e il nostro futuro. Anche al circolo didattico “Giuseppe Fava”, guidato dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, docenti e alunni hanno ricordato i tragici momenti in cui hanno trovato la morte vittime inconsapevoli e innocenti a causa di una distorta e crudele follia umana,  riflettendo  sull’egoismo esasperato di chi, in preda alla smania del potere, doveva decidere chi avesse “il diritto di vivere” e chi “il dovere di morire” . Tante le attività proposte  nel rispetto educativo dell’età dei piccoli studenti, adeguandone i contenuti al loro livello emotivo, con la consapevolezza che risulta necessario e doveroso trasmettere  loro i fatti storici, perché ricordare è un buon modo per fare sì che certi orrori non si ripetano. L’intenzione dei docenti del circolo “G. Fava”   è stata quella di consentire una partecipazione attiva alla commemorazione del 27 gennaio, affinché, unitamente all’aspetto celebrativo, le attività, la visione di video e soprattutto le conversazioni  potessero  costituire per i bambini  un’occasione di dialogo, riflessione e approfondimento sui valori della fratellanza, della solidarietà e della tolleranza, Scriveva Anna Frank: “È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”.