Il lato matematico della vita

È molto importante valutare il lato matematico della vita in modo più corretto e adeguato.

Per prima cosa è necessario non considerare la matematica solo come oggetto di studio noioso e mnemonico, bensì credo che sia utile studiare questa materia come il mezzo che ci permette di affrontare con più preparazione la vita di tutti i giorni.

Infatti molto spesso utilizziamo involontariamente la matematica in occasioni banali.

Facciamo ad esempio finta di dover salire sulla metropolitana di una grande città. Osservando il tabellone, dobbiamo trovare la linea adatta che ci porti alla nostra destinazione. Ci viene spontaneo scegliere la linea più diretta o con meno cambi: inconsapevolmente stiamo eseguendo un calcolo matematico.

Inoltre, possiamo notare come la pubblicità ci fornisca dati che vanno analizzati con l’occhio matematico: nella scelta di una tariffa telefonica è necessario analizzare tutte le proposte che ci vengono offerte, tenendo presente tutte le voci di costo connesse.

Con questi esempi si potrebbe andare avanti all’infinito.

In aggiunta, possiamo far riferimento alle nozioni matematiche che usiamo mentre cuciniamo: le dosi degli ingredienti e i tempi di cottura vanno controllati attentamente.

Infine, in campo artistico, Giotto nella costruzione del Campanile del Duomo di Firenze avrà sicuramente fatto dei calcoli; anche Michelangelo, con le sue statue, così come Leonardo con i suoi quadri e molti altri artisti che hanno segnato la storia.

Eppure, nonostante ciò, nonostante tutti i matematici che hanno fatto in modo che oggi abbiamo in tasca sempre un telefono, il quale è in grado di svolgere funzioni particolarmente avanzate, lasciamo fare tutto alla tecnologia e noi molto spesso ci ritroviamo con “le mani in mano”, senza un’ opinione e senza competenze, ad osservare tutto ciò che ci ruota attorno come in un film.

È logico che gli studiosi prima di noi, che hanno progettato telefoni, computer e altro, non avessero come unico scopo il fatto di rimpiazzare gli umani e il loro lavoro con della macchine e se anche fosse stato così noi non abbiamo alcun diritto di sbuffare seduti su una sedia davanti a un libro di matematica, anche perché senza studio c’è ignoranza.

Ciò che sorprende è il fatto che spesso anche le persone acculturate, in grado di prendere decisioni politiche ed economiche per il proprio Paese, capaci di esprimere opinioni molto elaborate su i casi di cronaca, di fronte ad una proporzione o ad un problema di matematica da quinta elementare sbarrano gli occhi dicendo che la matematica non fa proprio per loro!

È un dato di fatto che si nota di più un errore grammaticale da parte di un personaggio pubblico piuttosto che un suo errore grossolano in campo matematico.

Non dico che bisogna obbligatoriamente diventare dei geni della matematica, formulare teorie o scoprire soluzioni, ma semplicemente che studiare la matematica significa studiare il mondo.

Elisabetta Ferretti, classe 3A