Ribelli alle etichette

Dove ognuno nasce giudicato

 

Pregiudizio: Giudizio basato su opinioni precostituite e su stati d’animo
irrazionali, anziché sull’esperienza e sulla conoscenza diretta, un’opinione
preconcetta capace di farci assumere atteggiamenti ingiusti capace di
modellare i nostri comportamenti.
L’uomo intraprende un ruolo ben preciso da” etichettatario ” capace di
giudicare un altro suo coetaneo senza nessuna sua conoscenza.
Purtroppo questo va avanti da centinaia di anni, l’uomo non riesce ad
esistere senza dover giudicare un altro uomo anche senza conoscerlo.
Ne scriveva già Giovanni Verga nel lontano 1880 nel suo romanzo “Rosso
Malpelo”, pregiudizio basato sul colore raro dei capelli, in questo caso
rossi, che secondo una superstizione popolare, erano segno di carattere
malvagio.
I pregiudizi rendono conosciuti gli sconosciuti affidando maschere, false
credenze, etichette. Un tutti contro tutti, a cui nessuno riesce a salvarsi e a
rimanere illeso.
Solo il fatto di essere donna, sembra dia diritto agli altri (uomini e donne)
di giudicare le tue scelte di vita. Penseranno sempre: “se sei bella forse sei
incompetente”, magari “sei troppo magra”, “troppo grassa”, “troppo
competitiva”, “troppo poco ambiziosa”, o forse “ti vesti in modo troppo
maschile” o “troppo provocante”. Insomma, non sarai mai perfetta agli
occhi di nessuno.
Situazioni come queste sono la causa di milioni di problemi adolescenziali
e non.
La mente umana è debole, basta una piccola cosa come una di quelle frasi
per far traboccare il vaso di una persona insicura; questo disequilibrio
interiore porta alla morte di migliaia di ragazzi ogni anno.