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STORIA DEL PONTE MORANDI E UN’INTERVISTA A UN SOCCORRITORE

Lavoro di gruppo degli studenti Jacopo, Lara, Valentina, Alessandra del Gaslini Meucci di Genova

 

 

LOCALIZZAZIONE
Stato: Italia
Regione: Liguria
Città: Genova
Attraversa: Val Polcevera

DATI TECNICI
Tipo: Ponte strallato
Materiale: Calcestruzzo armato
Lunghezza: 1.182m
Altezza: 90m

REALIZZAZIONE
Progettista: Riccardo Morandi
Data costruzione: 1963-1967
Costruttore: Società Italiana per Condotte d’Acqua
Il viadotto Polcevera (noto anche come ponte Morandi o ponte delle Condotte) è un ponte autostradale che fa parte dell’autostrada italiana A10. Si tratta di un’infrastruttura strategica per il collegamento viabilistico fra il nord Italia e il sud della Francia, oltre a essere il principale asse stradale fra il centro-levante di Genova, il porto container di Voltri-Pra’, l’aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali della zona genovese.
Fu progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi e venne costruito a opera della Società Italiana per Condotte d’Acqua. I lavori vennero avviati nel 1963 e il cantiere terminò il 31 luglio 1967; l’inaugurazione si celebrò il successivo 4 settembre.

PROGETTO
Morandi optò per una struttura strallata in calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso, con cavalletti bilanciati e stralli omogeneizzati: questi ultimi (con una tecnica innovativa a livello mondiale ma oggi discussa) erano rivestiti in calcestruzzo precompresso, con lo scopo di proteggerli dagli agenti atmosferici. Tale soluzione costruttiva aveva fruttato grande fama al progettista, infatti nei primi anni sessanta le strutture edilizie a telaio intrecciato erano considerate fra le più moderne, versatili e affidabili.
Era risultata un’opera innovativa e imponente, articolata in undici campate, lunga 1.102 metri, con un piano stradale largo 18 metri (capace di una carreggiata a quattro corsie)corrente ad un’altezza massima pari a circa 45 metri dal suolo; le antenne di sostegno degli stralli erano invece alte 90 metri.
Nel giro di pochi anni il ponte iniziò a mostrare problemi strutturali e di precoce obsolescenza, mostrando un veloce e grave degrado dei materiali: Morandi evidenziò a fine anni ’70 / inizio anni ’80 come la brezza marina ed i fumi corrosivi delle vicine acciaierie di Cornigliano stessero causando un serio degrado degli elementi metallici a vista e delle superfici in calcestruzzo. Egli finì dunque per ritenere che entro pochi anni sarebbe stato necessario intervenire sul ponte con manutenzioni mirate. Inoltre il ponte manifestò comportamenti strutturali diversi da quelli previsti: già pochi anni dopo l’ultimazione, le strutture dell’impalcato iniziarono infatti a flettere, e finirono per avere una conformazione ondulata. A tale inconveniente venne posto parziale rimedio negli anni ottanta con ripetute correzioni di livelletta.
Nonostante i continui lavori di manutenzione il 14 agosto 2018 alle ore 11.36, la sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga 149,12 m, è improvvisamente crollata insieme al pilone di sostegno numero 9, provocando 43 morti e 556 sfollati; inoltre il crollo del ponte ha determinato il blocco di numerose strade sottostanti, della linea ferroviaria e del raccordo fra A7 e A10. Il Consiglio dei ministri, il 15 agosto, ha dichiarato lo stato di emergenza nel territorio del Comune di Genova per la durata di dodici mesi e ha successivamente nominato il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, commissario straordinario per l’emergenza.
Il 18 agosto è stato decretato un giorno di lutto nazionale e, nella stessa data, sono stati celebrati i funerali di Stato per alcune delle vittime. A fine agosto, sono stati consegnati i primi alloggi ad alcune centinaia di persone residenti
nella “Zona Rossa”, obbligate cautelativamente ad abbandonare le proprie abitazioni nei giorni successivi al crollo.
Il crollo inoltre ha sollevato dubbi sulla sicurezza di diverse infrastrutture pubbliche (principalmente di ponti e viadotti) causando la chiusura per verifiche e manutenzione di diversi assi viari, come il viadotto della Magliana a Roma.
-Il 25 settembre 2018 la Commissione Ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
ha ultimato il suo lavoro e presentato la propria relazione sullo stato del ponte e sul crollo.
Oltre che alcune ipotesi provvisorie relative alla dinamica del cedimento, in essa si evidenziano,
secondo i commissari, le serie problematiche strutturali presenti e note già da alcuni anni, e a
fronte di esse gli scarsi investimenti in manutenzione strutturale straordinaria effettuati dopo la
privatizzazione.
-Il 28 settembre 2018 è stato pubblicato il decreto-legge n. 109 (cosiddetto “Decreto Genova”)
che conferisce ampissimi poteri al Commissario per la ricostruzione.
Dopo il crollo si è aperto un dibattito tecnico e culturale relativo alle azioni concrete da seguire
per ripristinare la viabilità di Genova:
Da un lato c’è l’idea di demolire e ricostruire tutto il ponte, con diverse proposte da parte di molti
progettisti fra i quali Calatrava, Pistoletti e Renzo Piano.
Dall’altra parte, c’è l’idea di rendere la struttura residua del ponte Morandi sicura e ricostruita
solo nella parte crollata.
Dopo vari dibattiti è stato confermato il progetto di Renzo Piano.
Renzo Piano è un architetto italiano e senatore a vita della Repubblica Italiana in carica dal 30 agosto 2013 (legislature XVII, XVIII). Parlamentare nel gruppo misto con nomina presidenziale di Giorgio Napolitano
RenzoPiano (Genova, 14settembre 1937) è un architetto italiano e senatore a vita della Repubblica Italiana. È residente a Parigi. È tra i più noti, prolifici e attivi architetti a livello internazionale, vincitore del Premio Pritzker consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998.

OPERE PIÙ IMPORTANTI DI RENZO PIANO
– centre george pompidore di Parigi
1971-1977
– lingotto di Torino 1983-2002
– stadio di Bari 1987-1990
– porto di Genova ristrutturazione porto antico 1988-2001
– Renzo piano workshop 1989-1991
– fondazione beyeler 1991-1997
-centro culturale tjibaou in Nuova
Caledonia 1991-1998
– Postdamer plats a Berlino 1992-2000
– auditorium parco della musica di Roma 1994-2002
– shard di Londra 2000-2012
Renzo Piano inoltre ha disegnato PROGETTO PER IL NUOVO PONTE DI GENOVA che è
un’occasione di rinascita considerato di serie B.
L’IMPALCATO avrà una forma che ricorderà la chiglia di una nave. La parte centrale avrà un’altezza di 4,3 metri e sarà composta da una struttura mista acciaio-calcestruzzo.
Inoltre verrà installata una barriera antivento e un sistema di pannelli fotovoltaici che serviranno per rendere la struttura “energeticamente autonoma”.
I 19 PILONI in cemento armato (9 in più rispetto al ponte Morandi) avranno una sezione ellittica di 3×9,5 metri, saranno disposti per avere delle campate di 50 metri, tranne che per le tre campate principali sul Polcevera e le linee ferroviarie che saranno di 100 metri (nel ponte Morandi la più ampia era di 210 metri). Sarà un ponte completamente appoggiato, quindi non ci sarà più la strallatura che era tipica del ponte Morandi. Sono previste tre CORSIE per il senso di marcia comprese le due di emergenza (assenti nel Ponte Morandi) che verranno illuminate da 43 LAMPIONI disposti sui 1.100 metri per ricordare le vittime del crollo del 14 agosto.
L’APPALTO PUBBLICO dei lavori per la realizzazione del ponte, è stato affidato alle ditte: SALINI-IMPREGILO S.p.A., FINCANTIERI S.p.A. e ITALFERR S.p.A, con un costo complessivo di euro 202.000.000 (duecentodue milioni) più IVA. I lavori iniziati a dicembre 2018 dovrebbero terminare entro il mese di dicembre 2019. Il commissario dei lavori è il sindaco Marco Bucci, mentre il responsabile Maurizio Michelini è
anche il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova.

A nostro avviso, da questo tragico avvenimento, la rinascita potrebbe portare a realizzare un’opera pubblica che potrebbe soddisfare le esigenze di un’intera comunità portando anche un miglioramento della qualità di vita e dei servizi resi alla cittadinanza.

 

 

INTERVISTA A UN SOCCORRITORE PRESENTE AL CROLLO DEL PONTE MORANDI

Matteo è un giovane universitario di 21 anni, è genovese ed abita a Bolzaneto. Frequenta la Facoltà di Infermieristica ed è un volontario della Croce bianca di Bolzaneto.

Che cosa hai provato?
Adrenalina, voglia di fare il più possibile, preoccupazione, incredulità
Come è stata la presenza dei cittadini?
Vogliosi di aiutare ma a volte troppo propositivi
Dove ti trovavi?
Sulla sponda orientale del fiume, vicino alla postazione amiu, da lì siamo scesi nel fiume ed
abbiamo soccorso la gente che abbiamo trovato
Cosa hai visto?
Macerie, cadaveri, gente incredula, pompieri polizia soccorritori uniti per uno scopo comune
Avete lavorato giorno e notte?
I soccorsi iniziali sono durati fino a sera per portare in ospedale i sopravvissuti, poi è iniziata la
ricerca delle vittime
Vi hanno aiutato i cittadini?
Nel limite delle condizioni si