Videogiochi: maledizione o benedizione?

Quante volte abbiamo sentito, soprattutto noi giovani, che i videogiochi ci rovinano la mente? Ma sarà davvero così?

I videogiochi fanno ormai parte della vita di tutti i giorni, soprattutto della stragrande maggioranza degli adolescenti. Fortnite, Minecraft e molti altri software popolano i pomeriggi dei giovani che, quasi come se fossero ipnotizzati, puntano i loro occhi su uno schermo per ore.

Esistono tantissimi tipi di videogiochi, partendo dai più violenti a quelli con una morale formata da uno e zero. Grazie allo sviluppo della tecnologia e di Internet alcuni giocatori riescono a far diventare questa divertente attività un vero e proprio impiego.

Analizzando attentamente ogni aspetto dei videogiochi si possono contare sia i pro sia i contro di questa speciale forma di svago. Per esempio, alcuni lati positivi, a cui molto spesso non si pensa, sono l’approccio al pensiero tecnologico, la stimolazione dei processi mentali, della capacità di calcolo, la formulazione di strategie vincenti e lo sviluppo della coordinazione oculo-motoria. D’altro canto bisogna anche fare attenzione ai numerosi rischi, ad esempio la mancanza di empatia, la sedentarietà, il sovrappeso, l’abolizione del confine tra uso e abuso e persino l’eccessivo senso del potere.

A volte, però, la passione si trasforma in ossessione e il suo esito è la dipendenza da videogiochi. È stimato che la fascia d’età più a rischio sia quella compresa tra i dieci e i dodici anni, e poco tempo fa il bisogno compulsivo di giocare ai videogiochi è stato riconosciuto come malattia mentale. Molti sostengono che l’uso dei videogiochi a livello di dipendenza sia dovuto alla sensazione piacevole causata dal rilascio di dopamine, sostanze che possono persino ridurre stati d’ansia o di depressione. I sintomi principali sono ovviamente un bisogno intenso di giocare, la trascuratezza delle attività scolastiche, familiari e sociali e un carattere apatico e irascibile. Giungiamo alla conclusione che i videogiochi siano sia utili sia rischiosi, ed esistono alcuni metodi per bilanciarne l’uso e l’abuso, come ad esempio il controllo dei contenuti e la promozione di sfide tra amici o fratelli.

Si può dire che non sia giusto abusare dei videogiochi, ma nemmeno vietarli del tutto, nonostante le sfide tra conoscenti siano parecchio coinvolgenti; tuttavia nella frenesia della tecnologia è importante non perdere la cognizione del tempo.

Infine, un consiglio a chiunque passi ore a giocare ai videogiochi: provate qualcosa di diverso, uscite, leggete, fate sport: è importante non lasciare che i videogiochi, per quanto divertenti, condizionino la nostra vita.

Giulia Zoe Carnevali, classe 3A