“La semplicità può essere chic e raffinata”

Con queste parole Coco Chanel, geniale innovatrice, modello di eleganza e indiscussa icona di stile, definiva la moda. Fin dall’inizio della sua carriera, quando da semplice sarta si cimentava nell’arte del cucito, Chanel prediligeva la semplicità in tutte le sue creazioni. Per la stilista “elegante” era sinonimo di comodo e dinamico, un abbigliamento che desse la possibilità alle persone, e in particolare alle donne, di esprimere pienamente se stesse. La regina del “Genre pauvre” sosteneva che il lusso non è il contrario della povertà ma della volgarità. La sua regola di stile era basata sulla sottrazione. “Prima di uscire, guardati allo specchio e togliti qualcosa” diceva la grande stilista, perché mentre la semplicità può essere chic e raffinata, gli eccessi rischiano di ottenere l’effetto opposto. Gabrielle portò alla luce l’estrema eleganza del bianco e del nero poiché per la stilista quello tra i due colori era il binomio perfetto tra due bellezze assolute che contengono tutto. In particolare il nero, che fino ad allora veniva associato al lutto venne trasformato in un colore da indossare in ogni occasione, in quanto ritenuto dalla stilista elegante e sensuale. Gabrielle affermava che “le mode passano ma lo stile resta” e proprio nel momento in cui citiamo questa frase ci rendiamo conto che la grande stilista ha lasciato dietro di sé un concetto, un’idea, un’essenza difficile da ritrovare nelle mode a volte prive di stile che vengono presentate sulle passerelle del 2019. La moda di oggi sembra davvero lontana dagli ideali di Coco e sembra persino lontana dal gusto e dalle esigenze della gente comune. Sulle passerelle più famose del mondo vediamo abiti succinti e ingessati indossati da modelle dai visi smunti e pallidi che sfilano per una stretta élite la cui eleganza sembra nascere da arroganti eccessi. La moda dei nostri giorni e in particolare alcune case di moda, con il loro senso di leggerezza pare che abbiano urtato la sensibilità di qualcuno, come ad esempio il brand Big Uncle con la collezione il cui tema era il colonialismo, presentato in passerella da un modello bianco dallo sguardo fiero che indossava una felpa con una scritta rossa “Colonialism”. La collezione è stata accusata di razzismo cosi come la casa di moda Gucci che ha proposto un maglione femminile che coprendo metà viso ricordava il blackface ossia la pratica dei bianchi di dipingersi il viso di nero per offendere gli afroamericani.

Ma le stravaganze del mondo della moda non finiscono qui, dal momento che gli stessi stilisti si pongono come personalità che mettono in atto comportamenti alquanto discutibili come ad esempio lo stilista tedesco Karl Lagerfeld che dopo la sua morte ha lasciato l’eredità al suo gatto Choupette. Possiamo senza ombra di dubbio affermare che la moda e gli stilisti di oggi sono lontani anni luce dall’eleganza di Coco Chanel.

Lorenzo Arsenti 3L