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Pablo Escobar, l’uomo che segnò l’immagine di un paese

La Colombia, un paese che a causa dei narcos è afflitto dalla violenza e dalla droga.

Se si chiede chi è Gabriel Garcìa Marquez, lo scrittore Colombiano premio Nobel per la Letteratura, forse non tutti lo conoscono, ma se si chiede chi è Pablo Escobar senza dubbio tutti sanno che è un narcotrafficante, diventato famoso in tutto il mondo. Se si nomina la Colombia, immediatamente si associa alla Droga e a Pablo Escobar. Numerosi articoli, libri e serie televisive danno di lui l’immagine di un grande personaggio perché è nato da una famiglia povera e ed è arrivato in poco tempo ad essere una delle persone più ricche e di maggior potere nel mondo.

Ma a che prezzo? Al prezzo della violenza, l’immoralità e la distruzione di migliaia di vite a causa della droga.

In Colombia il narcotraffico ha avuto inizi negli anni 60, ma è negli anni ’80 che cresce e si sviluppa, diventando il centro mondiale di produzione della cocaina. Questa sostanza viene prodotta in laboratori situati nelle città o più frequentemente in mezzo alla foresta. I narcotrafficanti colombiani si sono arricchiti perché sono riusciti a conquistare il mercato statunitense e a diventare i maggiori esportatori della droga in tutto il mondo.

In poco tempo il narcotraffico è diventato la maggior fonte economica del paese con l’apparizione di personaggi come Pablo Escobar, che in poco tempo sono riusciti ad avere enormi ricchezze; molti giovani e adulti hanno iniziato a vedere il mercato del narcotraffico come l’unica alternativa per costruire un futuro di soldi e successo.

Carlos Sanchez, colombiano residente in Italia, racconta che negli anni ’80 e ’90 il narcotraffico era entrato in tutti gli ambiti del paese, i politici corrotti erano pagati da Personaggi come Pablo Escobar per fare leggi a loro favore, mentre quelli onesti e incorruttibile erano minacciati o addirittura assassinati; infatti sono stati ammazzati ministri, senatori, consiglieri, sindaci e numerosi poliziotti e gente comune che lottava contro questa piaga. Era diventato un paese violento in cui era complicato vivere. Ogni giorno c’erano persone ammazzate, sia per la lotta tra i clan, sia perché c’erano persone oneste che non si piegavano di fronte alle richieste dei narcotrafficanti, sia perché si vedeva qualcosa “che non si doveva vedere” o sia perché si stava nel posto sbagliato al momento sbagliato.

In quelli anni, continua Carlos Sanchez, la Colombia si è riempita di gente ricca. Da un momento all’altro, un tuo vicino si comprava una macchina di lusso, andava a vivere in un appartamento enorme e iniziava a viaggiare; e dentro di noi sapevamo che anche lui era entrato in quel negozio. Era il modo più “facile” di fare i soldi, non c’erano soltanto i Grandi Capi, ma si era costruita tutta una rete di distribuzione, a tutti livelli e classi sociali, che produceva enormi quantità di soldi.

Sandra Montes, anche lei Colombiana residente in Italia, dice che i narcotrafficanti hanno cambiato la moralità del paese, perché si sono persi di vista i valori del lavoro, dell’onestà e dei sani principi. La cosa più triste è che si vede questa attività come “normale” e “interessante” a causa dei soldi che produce, e non si pensa al fatto che comporta violenza, morte e distruzione di tanti giovani e famiglie che devono combattere con il vizio della droga

Per un periodo di tempo la Colombia è stata in balia dei Narcotrafficanti. Personaggi come Pablo Escobar si sentivano Onnipotenti perché avevano i soldi ed il potere e infondevano paura.

Escobar è diventato nella sua città natale, Medellìin, il più grande benefattore della gente, sostituendosi ai politici. Ha creato quartieri interi, ha dato casa e lavoro alla gente, ma in cambio dovevano a lui fedeltà assoluta.

Carlos Sanchez, racconta che la gente di Medellìn lo vedeva quasi come un “Dio” ed erano disposti a fare qualunque cosa per lui e per la sua organizzazione, d’altronde, erano persone povere, senza educazione e mai nessuno si era occupato di loro. Escobar aveva creato il suo “esercito”.

L’ambizione di Escobar fu tanta che è entrato in politica ed è stato eletto senatore. Lui aveva l’aspirazione di diventare Presidente.

Nel frattempo la cocaina si esportava illegalmente e invadeva paesi di tutto il mondo, ma in modo particolare gli Stati Uniti, che in poco tempo avevano visto crescere il consumo di droghe in tutta la società.

Per combattere serialmente il narcotraffico, fu necessario l’aiuto degli Stati Uniti che in accordo con il governo Colombiano inviarono uomini e aiuti economici per poter fermare, in parte, il mercato della Cocaina. La grande conquista dell’America fu quella di far estradare e condannare i narcotrafficanti Colombiani che esportavano e invadevano di droga gli Stati Uniti.

Prima dell’entrata dell’America nel conflitto e soprattutto prima della legge sull’estradizione, per i narcotrafficanti era semplice corrompere poliziotti e applicare la legge a modo loro. Per intimorire il governo Colombiano, affinché non accettasse l’estradizione che chiedeva gli Stati Uniti, i narcotrafficanti scatenarono una ola di violenza in tutto il territorio Colombiano. “Fu un periodo buio per la Colombia, i narcotrafficanti fecero saltare in aria palazzi, aerei, ammazzarono giornalisti, politici, e persone che promulgavano l’estradizione. Si viveva in un clima di terrore.” Ricorda Sandra Montes.

Pablo Escobar fu arrestato con i suoi uomini e rinchiuso in un carcere che lui stesso aveva costruito. Anche se in prigione, riceveva visite della sua famiglia, faceva feste, conduceva una vita normale. Si dice che in qualche occasione, addirittura, sia uscito per poi fare ritorno senza destare alcun problema. Soltanto quando l’estradizione diventò legge, i narcotrafficanti si videro costretti a nascondersi e fuggire. Il governo Colombiano prese di nuovo in mano la situazione. Dopo la morte di Escobar la violenza diminuì, ma la lotta ancora continua e sembra non possa cessare mai.

Grazie ai narcotrafficanti, la Colombia continua ad essere associata alla cocaina e al narcotraffico. Personaggi come Pablo Escobar continuano a vivere nella fantasia popolare come esempio di successo, dimenticando il male e la sofferenza che hanno creato a una intera nazione e oltre.

Edoardo Valentini