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Food Blogging, oltre le apparenze. Doppia intervista a Pistacchissimo e Catania FoodPorn

L’odierno dilagare del web, dei social, della passione di condividere si fonde col mondo della gastronomia. Quando la tradizione culinaria si unisce ai social, nasce il Food Blogging.
In Sicilia, nella terra degli arancini, dei cannoli e delle altre mille specialità, Alberto Todaro crea “Catania FoodPorn”, sintesi di buon cibo, bellezze artistiche e voglia di condividere. Sempre in Sicilia, vi è un altro blog che mette al centro uno dei prodotti siciliani più ricercati, il pistacchio. Marco Rinaldi, ideatore del Food Blog “Pistacchissimo”, si impegna a recensire i prodotti al pistacchio, consigliandone i migliori.
Eccoli in una doppia intervista, che evidenzia i loro punti in comune e le loro differenze.

Foto di Erica Ardu

Come nasce la vostra esperienza?
Pistacchissimo: L’esperienza “Pistacchissimo” è la summa di diversi elementi: la mia passione viscerale per il pistacchio, la mania di fotografare tutto ciò che mangio, il mio essere un advisor personale per amici e parenti. I social sono importanti per veicolare i contenuti. Tuttavia, il sito, con il suo archivio di recensioni, è il nucleo centrale di “Pistacchissimo”. Il mio lavoro consiste nell’estendere i consigli che davo ai miei amici ad un pubblico più
vasto, facendo una scrematura tra il pessimo e il buono o buonissimo.
Catania FoodPorn: “Catania FoodPorn” nasce a ottobre 2017 dalla fusione di due mie passioni: il cibo e i social. Instagram rappresenta in toto la mia piattaforma ideale. È il social in cui, ispirato da account simili e affascinato dalla tradizione culinaria catanese, prende vita quest’esperienza. Ad oggi, all’interno della pagina vi sono foto mie e non, delle quali il background è spesso una bellezza naturale o artistica della città. Per me “FoodPorn” è un prodotto bello da vedere e buono da mangiare, legato alla tradizione e gustato in un luogo affascinante.
Qual è stato il vostro ultimo evento?
Pistacchissimo: Nel mio ultimo evento, in collaborazione con “Catania FoodPorn”, sono stati ideati dei panini limited edition. Il pistacchio è stato il protagonista indiscusso. Organizzare degli eventi insieme ci permette di unire le nostre community, così come le nostre “filosofie”: la sua di FoodPorn e la mia di ricerca analitica di un buon prodotto al pistacchio.
Catania FoodPorn: Il mio ultimo evento si è tenuto da “Chocofusion” a Catania. È stato un All You Can Eat di dolci ed ha ottenuto un ottimo riscontro. Gli eventi, dal mio punto di vista, sono fondamentali per andare oltre lo schermo e conoscere chi mi supporta.


In che termini vi sentiti “influencer” e come questo può giovare ai ristoratori?

 Pistacchissimo: Questo meccanismo di “influencing”, a dire il vero, mi pesa un po’. In molti si fermano alla foto, non andando a leggere la descrizione del post o la recensione sul sito. Per quanto riguarda i ristoratori, vi sono diverse sfaccettature: c’è chi rimane indubbiamente contento da una recensione positiva, c’è chi si accanisce per una negativa. Il servizio che offro può aiutare un locale a farsi conoscere, ma non deve essere considerato dai proprietari come fondamentale. La professionalità dev’essere al primo posto, la pubblicità viene dopo.
Catania FoodPorn:
Non ho considerato questo aspetto, nel momento in cui  ho creato la pagina. Sono un amante del cibo e condividerlo sui social mi è molto spontaneo. L’essere diventato un “influencer” è per me motivo di orgoglio. Mi fa piacere che 70mila persone si rispecchino nei miei gusti personali e vadano a provare un prodotto presente nella mia pagina. Questo giova, senza dubbio, ai ristoratori in quanto acquisiscono maggiore visibilità. Tutto ciò si intensifica nel momento in cui viene indetto un contest o un evento, poiché si richiede una maggiore partecipazione e, dunque, una più ampia pubblicità.

Credete che la digitalizzazione dell’esperienza culinaria abbia contribuito ad eclissare la tradizione?
Pistacchissimo: Dal mio punto di vista, si cerca un legame fra tradizione e modernità. Sebbene il pistacchio sia un prodotto antico e tradizionale nel nostro territorio, è del tutto assente in tantissimi prodotti tradizionali, come l’arancino e la pizza. Ragion per cui, in molti vanno alla ricerca di prodotti della tradizione gastronomica siciliana rivisitati in chiave pistacchio. Ciò sottolinea il legame indissolubile fra tradizione e innovazione.
Catania FoodPorn: Per me, la risposta è ni. Senza dubbio, tramite la digitalizzazione e il food blogging, vi sono dei piatti più moderni che stravincono su quelli tradizionali. Però, tuttora, quando si posta un piatto tradizionale si ha un riscontro pazzesco. Vi è una grande fetta della community molto tradizionalista, altri che cercano dei piatti innovativi con un aggancio alla tradizione. Il FoodPorn non uccide la tradizione gastronomica, la rimodula in chiave
digitale, andando alla ricerca della bellezza scenografica, non solo della bontà.


Il cibo unisce la gente e il vostro lavoro ne è il simbolo. Che rapporto avete con la vostra community?
Pistacchissimo: Considero essenziale il rapporto con la community. Cerco di rispondere a tutti i messaggi e di ricordare ciascun volto delle persone con cui parlo agli eventi. Per me lo spirito di “Pistacchissimo” è un amico che dà un consiglio, motivo per cui cerco di mantenere un rapporto quanto più fiducioso possibile con tutti i miei follower. Sono felicissimo quando qualcuno mi ringrazia perché grazie a me ha scoperto un nuovo prodotto, in quel momento osservo quanto il mio lavoro sia stato utile. Inoltre, ascolto sempre tutti i pareri, ammesso che siano adeguatamente
argomentati e veritieri.
Catania FoodPorn: Il rapporto con la community è al primo posto. La cosa più bella è uscire dallo schermo. In questo gli eventi sono davvero importanti. Nel digitale, ci sono dei followers più affezionati con cui talvolta scambio qualche messaggio. Nel marasma di Instagram vi sono centinaia di pagine che pubblicano foto di cibo, ed io cerco di differenziarmi proprio nel rapporto con la community, cercando di essere disponibile in termini personali. Le critiche arrivano perché il cibo è gusto, ed i gusti sono personali.

Erica Ardu, III B