Siamo le scelte che facciamo

“Il suo destino è segnato. Non potrà mai praticare sport”. Questo era quello che i medici dicevano ai miei genitori, riferendosi a me.

I primi giorni e mesi della mia vita li ho passati, ahimè, in ospedale a causa di gravi problemi respiratori. Nonostante questo i miei genitori, andando contro il suggerimento dei medici, mi proposero diversi sport. Hanno sempre creduto in me dandomi un’opportunità piuttosto che escluderla.

Non mi è mai stata trasmessa l’idea di una limitazione e col tempo ho capito che gli unici fattori limitanti sarebbero potuti essere i chili di troppo e la forza di volontà. Io mi sentivo affaticato svolgendo le cose più banali e anche il fattore estetico mi veniva fatto notare dagli altri, perché, in una società dove l’apparenza è importante e sopravvalutata, ha il suo peso. In terza media seguii una dieta “fai da te” che mi permise di raggiungere l’obiettivo del dimagrimento, ma non ancora di sentirmi in forma. Da qui la sfida contro me stesso è continuata, ma con un obiettivo diverso (e non solo a livello sportivo): fare di me la versione migliore di me stesso. se sono quello che sono oggi e solo grazie ai miei genitori.

Credo che il messaggio che mi hanno trasmesso sia il più importante che si possa insegnare a un figlio. E adesso, con la mia esperienza, posso dire che i veri limiti sono quelli che creiamo con la nostra testa e solo noi possiamo affrontarli. Questa esperienza mi ha insegnato a costruire la mentalità giusta per il raggiungimento degli obiettivi che mi sono prefissato e che mi prefiggerò in futuro. E ciò che importa è che possa essere di ispirazione anche per gli altri.

 

Mazzarella Raoul – 3B liceo scientifico, IIS Galvani