Daniele Silvestri, Argentovivo e le difficoltà giovanili

Al Festival di Sanremo Daniele Silvestri ha stupito il pubblico con il suo nuovo singolo “Argentovivo”, uno storytelling che tocca la coscienza collettiva

di Daria Efficace

Oltre le polemiche e i contrasti, al festival di Sanremo conclusosi da poco non sono certamente mancate le belle canzoni. In particolare, ne troviamo una dove i principali protagonisti sono i ragazzi di oggi. “Argentovivo” di Daniele Silvestri, Manuele Agnelli ed il rapper Rancore ha veramente colpito il pubblico dellAriston e quello da casa, guadagnandosi il premio ambito della critica Mia Martini ,il Premio della Sala Stampa Radio-Tv “Lucio Dalla ed il Premio Miglior Testo Sergio Bardotti

Accompagnato da un titolo contraddittorio, inusuale e da una melodia dal suono terrificante, il brano può essere considerato uno storytelling in prima persona. Un ragazzo di 16 anni racconta della sua vita e la paragona ad un ‘reato’, una ’condanna’ di cui lui non ha colpe. La scuola viene definita come un ‘carcere’, dove deve scontare la maggior parte della giornata, nascondere la sua vivacità e dove viene preparato ad una vita che non si vive più da molti anni

Dopo scuola torna dalla famiglia, anche questa una reclusione, dei ‘domiciliari’, con dei genitori che non lo capiscono, che gli ripetono continuamente l’importanza dello studio e di cominciare a costruire solide basi per un futuro che in realtà non sente suo. Al contrario, lui si cura solo del presente, ed in mezzo a tutto questo, la musica è il uso sedativo, che lo distoglie da ciò che accade e quasi lo fa volare per scappare dal contesto dove si ritrova

Si rispecchia e frequenta molto il mondo virtuale, cosa che desta preoccupazione nei genitori, gli stessi che hanno incitato il suo approccio alla rete mettendolo’ davanti ad uno schermo’. La sua personalità viene considerata fuori luogo e decisamente malata, ma non c’è medicina che la curi.

Il tema principale del brano è l’adolescenza, che al giorno d’oggi sembra essere più insidiosa e distorta. Il ragazzo di 16 anni è la voce di molti ragazzi e ragazze che allo stesso modo e che fanno del mondo di Internet una preferenza. D’altra parte, i genitori spesso sono visti come dei nemici con cui i ragazzi fanno spesso fatica a comunicare o con cui non comunicano del tutto.

In molte interviste recentemente rilasciate, Silvestri ha affermato di aver voluto trattare del lato oscuro di questo periodo della vita, che si tende a mettere in secondo piano. I suoi due figli nel pieno dell’adolescenza lo hanno aiutato molto dandogli l’opportunità di vivere studiare giorno per giorno questa contorta fascia d’età da vicino.

Fortunatamente non mi ritrovo nelle parole della canzone, ma nonostante ciò mi ha toccato dentro e ha dato inizio ad una profonda riflessione. Vi invito pertanto ad ascoltarla su YouTube