1669- 2019: Misterbianco celebra la sua ricostruzione

“Il nostro essere qui è il dono del sacrificio e della fede di tanti”. Sono le parole con cui il parroco della chiesa madre di Misterbianco (Catania), Giovanni Condorelli, ha presentato le celebrazioni per il 350esimo anniversario della distruzione dell’antico paese, a causa dell’eruzione dell’Etna del marzo 1669. Insieme alla fondazione culturale “Monasterium Album”, la parrocchia Santa Maria delle Grazie ha voluto quest’anno sottolineare l’evento per rafforzare il ponte che lega il passato della comunità al suo presente e al suo futuro.

Foto di Giuseppe Carbonaro

Il programma delle manifestazioni è molto vasto e prevede l’emissione di francobolli e l’annullo postale, attività culturali che vantano la presenza di esperti di vulcanologia, mostre fotografiche e pittoriche, recupero di testi antichi conservati negli archivi e loro ristampa. Un momento significativo, all’interno del ricco calendario di eventi sia religiosi che non, è stata la posa virtuale della prima pietra dell’anfiteatro, che sarà realizzato all’interno del Parco Naturalistico, nella zona archeologica dell’antica Misterbianco. Il volto laico del paese e quello religioso si affiancano, ancora una volta, in un progetto unico. Già per il terzo centenario della distruzione di Misterbianco,  l’allora sindaco Turi Gennaro, appartenente al partito comunista, ed il parroco della chiesa madre Agatino Caruso, insieme vollero sottolineare che quell’evento del passato doveva essere vissuto nel presente da tutti i concittadini, perché il futuro di una comunità nasce dalla consapevolezza della sua storia.

Nell’organizzare la celebrazione dell’evento  viene profuso un notevole impegno economico del comune e di lavoro e fatica dei misterbianchesi che nel ricordo della distruzione della rinascita del paese, vuole celebrare il proprio spirito di comunità.

Foto di Giuseppe Carbonaro

Giuseppe Carbonaro, III B