“DIE MAUER – IL MURO” A TREVISO

Lo spettacolo patrocinato dal Progetto Europeo “ATRIUM” arriva a Treviso e si presenta ai ragazzi dell’ Istituto Mazzotti.

Treviso – Alcune classi seconde e terze dell’ITT “G. Mazzotti”, hanno assistito ad una rappresentazione inerente il muro di Berlino e la sua caduta.

Contrariamente a quello che si può pensare, però, lo spettacolo non si concentra puramente sulla parte storica degli eventi, ma si basa su reali testimonianze di uomini e donne che coraggiosamente hanno cercato di scavalcare “die mauer”, una barriera alta quasi quattro metri che divideva Berlino in due parti: quella sovietica ad est e quella americana ad ovest.

Le prime due storie raccontano di Peter, un diciottenne morto ai piedi del muro mentre cercava di attraversarlo con l’amico per andare dalla propria ragazza nella parte ovest e di due famiglie che, con un vecchio autobus improvvisato in carro armato, hanno abbattuto tre barricate e  sono arrivati sani e salvi nel versante controllato dagli americani.

La terza storia invece racconta dell’ultima intervista fatta ad una coppia di anziani  che, pur avendo perso il figlio imprigionato con loro poiché avevano tentato di attraversare il muro, non si sono arresi e continuano a credere nella vita e nei diritti umani.

I due attori che, con sentimento e passione, raccontano queste tre vicende sono Paolo Cortesi e Mara Moschini, rispettivamente anche autore e regista; entrambi, aiutati da effetti sonori realistici e dalle loro grandi doti recitative, riescono a far immergere completamente lo spettatore nelle storie.

Durante lo spettacolo i ragazzi ascoltavano con interesse e ammirazione le gesta eroiche di persone qualsiasi, quasi increduli di quanta speranza e voglia di libertà i protagonisti avevano dimostrato al momento di dover  superare quell’ingiusta barriera che ha tenuto la città di Berlino divisa per ventotto anni.

Si intravedeva la voglia dei due interpreti di trasmettere un messaggio a tutti noi: quello di riflettere su quanto la nostra vita sia fugace e imprevedibile.

Noi stessi siamo artefici del nostro destino e dobbiamo cercare sempre la libertà, quella che a volte diamo per scontata, ma che nei periodi di guerra viene tolta a milioni di persone.

“Dovremmo solo ricordare quello che è stato per non commettere più gli errori fatti in precedenza, in questo modo la pace è pressoché garantita”.

 

Di Agnese Dal Pai, 2D, ITT Mazzotti, Treviso