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MANUEL BORTUZZO IL NUOTATORE RIMASTO PARALIZZATO: “MAI ARRENDERSI”

«Spero tra 10 anni di essere in piedi». Manuel Bortuzzo e la sua storia commovente.

Manuel Bortuzzo è un ragazzo nato a Trieste nel 1999, ma cresciuto nella città di Treviso. Possiede da sempre la passione per il nuoto, ha raggiunto livelli nazionali e soddisfacenti, suscitando grandi aspettative anche in campo internazionale.

Dopo una stagione negativa, condizionata da un periodo di stop dovuto principalmente alla mononucleosi, ha cercato durante la prima metà di stagione sportiva di migliorare se stesso trasferendosi al Centro Federale di Ostia, sperando in nuove opportunità. Questo sogno sembra però giunto alla fine quando la sera del 2 Febbraio 2019 la giovane promessa del nuoto, in compagnia della fidanzata, viene centrata da un proiettile che procura danni irreversibili alla colonna vertebrale. Il fatto crea ancor più cruccio nel momento in cui si apprende che il bersaglio dei due delinquenti  non è lui (ad ammetterlo sono stati proprio i due ragazzi dopo essersi consegnati alla polizia). Nonostante ciò Manuel, davanti alle telecamere, è apparso davvero positivo e proiettato nel suo imminente futuro:

“Sogno di arrivare alle Olimpiadi, non le Paralimpiadi, è una promessina che tra 10 anni diverrà promessa. Spero tra 10 anni di essere in piedi.”

Manuel ha da poco più di un mese intrapreso il percorso di riabilitazione nella Clinica Santa Lucia di Roma, percorso che affronterà con coraggio e grinta, perchè la voglia di rimettersi in piedi è tanta e niente potrà impedirgli di lottare fino alla fine, o quantomeno fino alle tanto bramate Olimpiadi. Basti pensare che ha ripreso recentemente il lavoro in vasca che, unito alla sua estrema forza di volontà, gli permetterà  di realizzare i suoi sogni:

“quelle vasche piene di sogni… prosciugate in un istante da una mano sconosciuta che ti ha ferito la vita, prima che il corpo! Una mano che rappresenta tutte quelle mani sporche di sangue che attraversano il nostro Paese. Mani che non hanno mai fatto una carezza, ma che da subito sono state allenate all’insignificanza della violenza! Ma io voglio vedere le tue di mani! E mi accorgo che sono fatte di luce! Di quella luce che vedeva bello il tuo domani e che ti hanno portato ad afferrare il bagaglio dei tuoi affetti e a lasciare la tua terra per rincorrere un desiderio, quella stella che vedevi ancora mancare nella tua vita: lasciare il segno da campione, spinto dai begli esempi di Greg e Gabriele!” 

Lettera aperta a Manuel Bortuzzo.

 

Alessandro Catania e Dennis Crucitti