Marsala, Baglio Donna Franca: dalla storia verso il futuro

Ecco come da un sogno è nata una realtà che mette insieme il passato e la possibilità di farne tesoro per costruire opportunità di sviluppo

“Da un rudere è nato un capolavoro che parla di storia locale, di agricoltura Bio, di cultura vinicola, ma soprattutto di proposte per il futuro”.  Con queste parole Simona Di Girolamo, Viviana Angileri, Gloria Pellegrino, Marina Scavone e Serena Salerno descrivono quello che è oggi il Baglio Donna Franca, situato in contrada Florio numero 1, lungo la cosiddetta via Dei Bagli, nelle colline della periferia nord di Marsala. A raccontarci la storia del Baglio è stata Paola Galfano, moglie di Giacomo Ansaldi, proprietario della struttura che oggi ospita un Resort capace di attirare qui turisti da tutto il mondo. “In giro per il mondo mio marito vedeva aziende che dal niente, attorno a qualcosa che non esisteva, creavano una storia per attirare i clienti. Qui, invece, a Marsala, c’è storia quasi ovunque: una ricchezza non abbastanza utilizzata – ci spiega Paola all’interno della hall della struttura e inizia a raccontarci come hanno creato questa struttura quasi dal niente -. Mio marito veniva qui a raccogliere funghi, ed era stato colpito dalla doppia corte del Baglio che all’epoca veniva usato da pastori e pecore ed è stato spinto a investire pur non avendo soldi. Noi, infatti veniamo da una fascia medio bassa, ma la passione è stata la spinta di darci un riscatto nella vita. Mio marito lavorava nell’assessorato regionale agricoltura e foreste e gli hanno affidato di fare il censimento dei bagli. Sapeva che potevano dare finanziamenti per ristrutturarli. Quando siamo andati a Roma per firmare il contratto col Ministero eravamo gli unici ‘senza titolo’: c’erano, ad esempio, gli Agnelli e i Piaggio, ma i funzionali del Ministero hanno detto pubblicamente che l’idea più bella era quella del Baglio Donna Franca, perché non andava a rivoluzionare l’esistente, ma lo rivalorizzava”. Quando era in rovina, era noto col nome di “Sceccu d’oro”, ma, “grazie ad una tesina – rivela Paola Galfano – abbiamo scoperto che apparteneva alla famiglia Florio  e per questo abbiamo deciso di dedicarlo alla signora Franca Florio, donna di eccezionale bellezza e raffinatezza culturale”. Abbiamo visitato le due corti e poi siamo scesi in cantina passando da una botte trasformata in porta che dà accesso alla scala che conduce alla cantina dei vini rossi. Qui, dopo aver conosciuto i vini prodotti in azienda: due bianchi, due rossi e uno dolce la signora Paola ci ha svelato una specialissima collezione: “botti di legno che contengono i perpetui, ossia vini di famiglia caratterizzati da alto grado che raccontano la storia dei contadini di tutte le contrade marsalesi, una sorta di sapori d’amore e tradizioni, di sacrifici e valori d’un tempo passato. Questo è il vero tesoro, dal quale, con ogni probabilità nascerà un progetto ancora segreto, sul quale investire per il futuro.

Michael Ferro, Simona Di Girolamo, Viviana Angileri, Gloria Pellegrino, Marina Scavone e Serena Salerno, Elena Giordano, Giorgia Mic, Michele Marino, Filippo Pellegrino, Melissa  Miceli