LA MIA MALAYSIA

Ciao, mi chiamo Alberto ho sedici anni e al momento vivo in un posto bellissimo, la Malaysia. Ogni giorno mi sveglio felice e adesso, che mancano solo pochi mesi al mio rientro, guardandomi indietro riesco a vedere tutto quello che sto per lasciare. Non posso dire che è stato facile, anzi all’inizio è stato complicato, tutto nuovo e diverso.  Ho tanto lavorato su me stesso per capire questa nazione che mi ospita, ma lo rifarei infinite volte.

La Malaysia è colore, amore, profumi forti, caldo, spezie, preghiere, è un enorme affascinante melting pot di India, Cina, Arabia ed un po’ di colonialismo europeo, tutto in una penisola umida e bassa sull’Equatore. Non è facile da immaginare lo so, bisogna viverla.

Essere qui è proprio bello, mi sono sempre sentito a casa nonostante fosse tutto diverso, non solo dall’Italia, ma  anche da zona a zona: Little India è sicuramente diversa dai quartieri cinesi, come il Capodanno cinese è differente dal Ramadan. Ed oggi posso dire che anche io sono parte di tutto questo. Vivo a Johor Bahru, una città quasi due milioni di abitanti, spalmati sullo stretto che divide  la Malaysia da Singapore, ed è davvero un posto bellissimo, almeno per me.

Mi piace tutto: il profumo di fiori a Little India, il “sudore” nella strada per andare a scuola, il cibo non Halal nei ristoranti cinesi, i mercati dove mamma compra le banane, il traffico alle sei di mattina, i centri commerciali, il cibo piccante, il cielo bianco (perché in Indonesia purtroppo ci sono sempre incendi nella foresta), il richiamo alla preghiera cantato dai minareti, il sorriso della gente, il tramonto  che si colora  di rosso, i monsoni che a volte mi fanno paura, la doccia fredda dopo la scuola, il sapore dei tè arabi e cinesi, il roti con il carry a colazione, svegliarsi il sabato mattina e trovare tutti a casa, andare a fare la spesa con mamma.

A scuola mi diverto, i professori provano sempre a insegnarmi  il Malay, un po’ lo so parlare, ma nella mia classe si parlano almeno cinque lingue diverse, come in tutta la Malaysia. Il “Maktab Sultan Abu Bakar English College”, la mia scuola, è un istituto maschile sotto il sultanato di Johor, sembra noioso, ma non lo è. Passo intere ore di lezione a ridere con i miei compagni, sono tutti molto bravi con me, anche se a volte mi addormento nell’ora di Storia!  La cosa strana all’inizio è stato andare a scuola di domenica, perché sì qui il weekend va dal venerdì al sabato

Mi sento a casa! Sono infinitamente grato alla mia famiglia ospitante, perché è anche merito loro se  la mia esperienza da exchange student  con AFS Intercultura sta andando bene. Amo ogni momento passato con loro: uscire con le mie sorelle, cucinare con la domestica, guardare le telenovele filippine con mia mamma, parlare con la nonna o giocare con il figlio di mio fratello.

Questo posto, questa gente mi ha cambiato tantissimo, mi sento diverso, riesco a vivere il momento, la gioia nelle piccole cose. Qui ho trovato qualcosa che l’Europa non riusciva più a darmi, e  nonostante  io viva qui da quasi otto mesi a tratti sembra ancora un sogno. Il mio mondo, la mia famiglia, adesso è molto più grande. Tra pochi mesi tornerò in Italia, un anno passa veloce, ma non userei il verbo tornare, come puoi “tornare” se stai lasciando la tua casa?

Alberto Lombardo 3 CL