Desire Mariottini aveva 16 anni ed era di Cisterna, in provincia di Latina. Il corpo della giovane è stato ritrovato senza vita nella notte tra giovedì 18 ottobre e venerdì 19, in un capannone abbandonato di Roma, nel quartiere di San Lorenzo, poco distante dalla stazione Roma-Termini. La ragazza è stata violentata e uccisa da un gruppo di giovani extracomunitari ancora non tutti identificati.
L’accaduto ha scatenato la reazione violenta dei mezzi di informazione più legati alla politica di destra. Il ministro dell’interno Matteo Salvini commenta: “Per me, possono esserci coinvolti africani, italiani, eschimesi o chiunque altro, vanno blindati e incarcerati. Il problema è che la normativa sullo spaccio di droga è troppo blanda”.
Come conferma l’autopsia Desire era sotto effetto di stupefacenti. I funerali della ragazza si sono svolti il 30 ottobre a Cisterna di Latina. Lo scorso agosto era stata segnalata ai servizi sociali e al Tribunale dei minori per accusa di spaccio di Rivotril.
La giovane, dopo la separazione dei genitori, era stata data in affidamento ai nonni. Nessuno dei suoi familiari immaginava che la situazione fosse così tragica. Secondo la famiglia, il rapporto di Desire con le droghe è degenerato nelle ultime due settimane, diventando totalmente dipendente. Desire non viveva in un ambiente familiare stabile e consono ad una ragazza di soli 16 anni. Il padre infatti, Gianluca Zuncheddu, si trova agli arresti domiciliari. Nel 2002, ritenuto uno dei capi-bastone dello spaccio a Latina, era stato arrestato nell’operazione “Bassotti”.
Cola Benedetta
Ottaviani Alessia