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Wonder: se non ti piace quello che vedi, cambia il modo di guardare.

Un film che mi ha molto colpito e mi ha dato l’opportunità di riflettere tanto è Wonder. Auggie Pullman è un bambino con una malformazione facciale. Avendo subito tanti interventi non è mai andato a scuola anche per paura della reazione degli altri bambini. Indossava sempre un casco da astronauta non solo perché voleva andare nello spazio, ma anche perché così, attraverso esso, si sentiva “protetto” dal mondo intero.
Quando i suoi genitori decisero di mandarlo a scuola in prima media, il primo giorno il preside incaricò tre studenti di accompagnare Auggie a visitare la scuola. Uno dei tre si rivelò subito amichevole, mentre gli altri lo deridevano. Successivamente Auggie si manifestò un buon alunno dotato di grande intelligenza, ma purtroppo era sempre solo e nessuno voleva stare accanto a lui. Auggie sfortunatamente ricevette un’altra delusione: il bambino che si era dimostrato amichevole con lui iniziò a deriderlo. Il giorno di Halloween così smisero di frequentarsi.
Auggie era solito riportare gioie e dolori in casa e, fortunatamente, a sostenerlo e incoraggiarlo c’erano sempre i suoi genitori.
Un giorno però l’amico che l’aveva deriso si rese conto di quanto fosse importante per lui l’amicizia di Auggie e fecero pace. Con il passare del tempo i bambini cominciarono a guardarlo con normalità senza pietismi e vennero conquistati dal suo buon cuore e dalla sua ironia e dalla sua autoironia.
Auggie diceva sempre ai suoi compagni: “SE NON TI PIACE QUELLO CHE VEDI, CAMBIA IL MODO DI GUARDARE”. Era la modalità per fare capire loro che bisogna guardare senza paura e senza pregiudizi chi è diverso o ciò che è diverso. A molti, infatti, la diversità fa paura. Alla fine dell’anno ad Auggie venne riconosciuto un premio per avere fatto capire che la grandezza non risiede nell’essere forti, ma nel giusto uso della forza. Auggie, con la sua forza silenziosa, infatti, ha conquistato la maggior parte dei cuori dei suoi coetanei.
Questo film mi ha emozionato non poco e mi ha insegnato che non bisogna giudicare per l’aspetto esteriore, ma per quello che ciascuno di noi ha in fondo al cuore.

Alessandro Samir La Mattina
I.C.S. “G.Verdi”- Classe V A