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Le problematiche di un mondo digitale: i siti pro-suicidio, anoressia e bulimia.

di Chiara Zuanazzi

All’interno del web sono ormai innumerevoli i siti pro-suicidio, pro-anoressia e bulimia, tutti consultati principalmente da ragazze adolescenti.

Alcuni siti promuovono il suicidio e l’autolesionismo

I siti pro-suicidio lo giustificano, consigliano atti di autolesionismo e sconsigliano le terapie mediche e psicologiche ai soggetti che soffrono di problemi psicopatologici. Una statistica del 2015 mostra che il suicidio e la morte accidentale durante atti di autolesionismo sono la terza causa di morte per gli adolescenti e la seconda per le ragazze in particolare.

Il fatto che nel web ci siano così tante informazioni  riguardanti diverse tecniche per la propria uccisione comporta un grave rischio di diffusione del fenomeno, ma specialmente di indebolimento di soggetti già fragili, come gli adolescenti. Infatti tutte queste informazioni, solitamente apprese da video amatoriali, orientano e promuovono l’autolesionismo.

Purtroppo la diffusione di contenuti così delicati è data dal fatto che manca un controllo in rete e – almeno in Italia – non esiste una legge che impedisca la diffusione di certi materiali e argomenti, mentre i motori di ricerca e i gestori dei siti  dovrebbero proteggere un’utenza che in larga parte è formata da personalità in via di sviluppo.

In Europa infatti il 29%, dei giovani, in una fascia d’età dagli 11 ai 16 anni, ha confermato di essere venuto a contatto di informazioni potenzialmente dannose caricate da altri utenti, incitanti a suicidio e ad atti autolesivi.  Si tratta quindi di un problema di origine sociale, che talora si verifica anche a causa di un incontrollabile desiderio del soggetto di  “uscire dagli schemi”, attrarre l’attenzione di altri o più semplicemente di seguire una “moda” nociva e assolutamente insensata.

L’unica strategia efficace per il controllo di situazioni di disagio è la consultazione delle strutture specializzate a fornire aiuti sociosanitari o-  in caso di emergenza –  la chiamata al 118 e successivamente alla Polizia Postale.

I siti pro-ana  e pro- bulimia

Una seconda categoria di siti fortemente dannosi, specialmente per le ragazze, è quella  che incita all’anoressia e alla bulimia, fenomeni che stravolgono il fisico e la psiche dei soggetti interessati.

Attraverso social, forum, blog e chat  – specializzati sull’argomento cibo –  si creano delle vere e proprie “piazze di scambio” di consigli su diete spaventose o allenamenti devastanti. Chi consulta questi siti ha in genere  problemi di peso o semplicemente non si accetta , o forse  non viene accettato  da una società ipercritica che impone modelli di bellezza irraggiungibili, a spese della stragrande parte della popolazione, avendo come obiettivo la perdita di peso o il mutamento della forma del corpo.

Tutte queste informazioni non sono generalmente diffuse dai medici, nonostante portino grandi danni all’organismo e compromettano notevolmente il funzionamento psicosociale.

L’ ambizione smodata verso “il corpo perfetto” fa ogni anno vittime e per questo motivo in Italia si sta riflettendo sull’introduzione di strumenti normativi in grado di arginare un  fenomeno dannosissimo e ormai molto diffuso. Tra i contenuti che si possono trovare all’interno di queste pagine web inneggianti all’anoressia, si può leggere che la perfezione viene raggiunta solamente con un peso di 40 kg, da raggiungere mediante un graduale percorso, differente a seconda del peso di partenza.

Un elemento che caratterizza fortemente i siti pro-anoressia (o pro-bulimia) è la descrizione di un diario alimentare in cui vengono elencati gli alimenti consumati in una giornata, con le rispettive calorie a fianco; tra essi viene anche conteggiato l’elemento “aria”, che sta a significare un raggiungimento dell’obbiettivo poichè non si è ingerito nulla, nonostante gli sfiancanti allenamenti e le attività motorie, anch’esse minuziosamente registrate.

Una statistica ha provato che su 180 siti controllati, l’ 84% parla di anoressia mentre il 64% di bulimia e, tra questi, parecchi inneggiano ad entrambe le soluzioni per i rispettivi problemi di peso. In più, vengono mostrate fotografie di presunti modelli estremamente sottopeso, per incitare a raggiungere una totale alterazione di sé, vengono diffusi consigli per poter dare di stomaco più velocemente e per coprire le tracce della malattia alle altre persone.

Purtroppo uscire realmente da queste problematiche non è semplice, se non rivolgendosi a strutture idonee  che offrano cure psicologiche e fisiche o iniziando un percorso di cura presso centri medici specializzati.