Un pacco di pasta può salvare una vita?

di Jacopo Di Leo

L’associazione Music For Peace è un’associazione di volontariato non a scopo di lucro formatasi per aiutare i deboli e gli oppressi.
La sua unica sede è a Genova sampierdarena, in via Balleidyer, dove tutti i weekend raccoglie cibo, medicine, materiale scolastico, giocattoli, giochi elettronici e beni di prima necessità che periodicamente dona alle popolazioni del mondo in difficoltà, ma anche a famiglie italiane, in casi di emergenza, come è accaduto ad esempio per le popolazioni terremotate. A Genova i pacchi di Music for Peace aiutano ogni settimana circa duecento famiglie di “nuovi poveri”  in difficoltà.

La filosofia di “Music for peace” è proprio questa: non chiedere un contributo in denaro, ma piuttosto un pacco di pasta, una confezione di tonno, giocattoli, quaderni… anche per costringere chi dona a pensare al reale valore del suo gesto, per dare concretezza al rapporto di solidarietà che si instaura.

Anche gli studenti – che ogni giorno numerosi visitano la sede genovese di Music for peace – sono invitati a portare un piccolo dono, un pacco di zucchero, di farina, di biscotti… che poi collaboreranno a impacchettare e confezionare in “pacchi” personalizzati con messaggi e scritte, che verranno posizionati nei container, pronti per essere consegnati a chi ne ha più bisogno.

Con un pacco da 20 kg  di generi alimentari non deperibili una famiglia palestinese va avanti anche per un mese. Forse un pacco di pasta o di zucchero non salverà una vita, ma porterà affetto e solidarietà, aiuterà a dare speranza.

I beni vengono trasportati tramite container non più in uso, destinati ad un ultimo viaggio e poi – spesso – ad una nuova vita. “Alcuni container- spiega infatti Raffaella Lariccia, volontaria a tempo pieno per l’Associazione – sono diventati magazzini, spartane abitazioni, o addirittura …scuole!” Le forniture  di cibo, giocattoli e materiale didattico vengono consegnate direttamente dai volontari alle famiglie indicate dagli enti locali come più bisognose   e le medicine direttamente agli ospedali.
Le missioni più importanti  di “Music for peace” negli ultimi anni hanno raggiunto dal 2008 la Striscia di Gaza, dove sono tuttora l’unica associazione con il permesso di entrare, il Nord Sudan, la Bosnia (dove è stata svolta la prima missione).
L’obiettivo di tutte le missioni è anche quello di far arrivare i diritti fondamentali dell’uomo in posti in cui non sono ancora presenti, come ad esempio a Gaza, dove anche i pochi bambini che vanno a scuola possono essere obiettivo di bombardamenti.  Ma mirare ai bambini significa uccidere il futuro di un paese.
E’ anche per sensibilizzare i più giovani alla solidarietà, alla pace e all’accoglienza che è nato il “Che Festival”, l’evento musicale che a giugno vedrà  susseguirsi sul palco di via Ballaydier concerti e spettacoli serali di famosi artisti e quest’anno anche tornei sportivi. Il costo del biglietto?

Un pacco di pasta, o di zucchero…