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A teatro con Goldoni. IL TEATRO: UN MOMENTO PER RIEVOCARE IL PASSATO, PENSANDO AD OGGI Gli alunni del Liceo Statale “I. Gonzaga” assistono alla rappresentazione teatrale de “La Locandiera”.

Gli alunni del Liceo Statale “I. Gonzaga” hanno ricevuto prova concreta della vivacità d’ingegno di Goldoni, fautore della riforma del teatro, mediante la visione della rappresentazione teatrale de “La Locandiera”, tenutosi il giorno 15 novembre presso il teatro “Supercinema” di Chieti. Elaborata nel 1752 e rappresentata per la prima volta nel 1753, quest’opera risulta essere una delle commedie di Goldoni che, ancora oggi, riscuote maggior successo e, secondo l’opinione dei ragazzi, risulta la più morale e la più istruttiva delle altre, per merito della realistica trasposizione scenica della realtà di quell’epoca che vede la borghesia conquistare maggiore spazio nella società a discapito della nobiltà. La visione dello spettacolo, per il semplice fatto che è contraddistinto da numerosi mutamenti, offre la possibilità di comprendere la dinamicità dello spirito innovativo del drammaturgo veneziano, non sempre compreso e sostenuto.
L’opera, suddivisa in tre atti, vede come protagonista Mirandolina che gestisce l’attività della sua locanda, frequentata dal Conte d’Albafiorita e dal Marchese di Forlipopoli che la vorrebbero come amante. Mirandolina non cede alle lusinghe, ma si serve di loro per i propri interessi. Un altro ospite, il Cavaliere di Ripafratta, si comporta in modo burbero con la locandiera, ma ella decide di far innamorare di sé il cavaliere, riuscendo nel suo intento. Infine, la protagonista sposerà il cameriere Fabrizio che non limiterà mai la sua amata libertà.
Un aspetto che richiama particolarmente l’attenzione dei presenti è l’atteggiamento della locandiera che vuole difendere la propria libertà, aderendo ai valori predicati dall’Illuminismo, riconoscibili nei rapporti con i suoi nobili e spavaldi affittuari e dall’interazione diretta con il pubblico, nella quale Mirandolina spiega le dinamiche delle sue relazione interpersonali e l’interesse verso il buon andamento della locanda.
Un altro punto di forza è l’assenza dei microfoni nella rappresentazione che rende ancora più alto il livello di concentrazione, più briosa e dilettante l’opera.
La scena presenta un’ammirevole semplicità che permette facili e veloci modifiche tra un atto e l’altro, operate dagli stessi protagonisti in maniera buffa e divertente.
Alla luce di quanto riportato, è possibile asserire che non esistono alcuni punti di debolezza nello spettacolo, introdotto dall’attore e regista Pierfrancesco Sanrica (Cavaliere di Ripafratta) in maniera asciutta e stringata, ma al medesimo tempo efficace.
Gli alunni, al termine dello spettacolo, hanno ancora il desiderio di rimanere ad ascoltare e visionare la rappresentazione teatrale per merito dell’elevata competenza e professionalità degli attori che la rendono viva, reale, spiritosa e molto attuale.
Pierpaolo Monaco, IV D