Rubrica cinematografica

Oscar 2019

Questa terza puntata della rubrica cinematografica è ovviamente dedicata ai premi Oscar, assegnati la notte del 24 febbraio a Los Angeles, questa edizione si aggiunge alle poche altre in cui non è stato scelto un presentatore unico, infatti la cerimonia è stata condotta da più persone che si sono alternate durante tutto il corso della serata. La rosa di film in corsa per i vari premi era indubbiamente varia e non priva di alcuni pezzi forti, i due film con più nomination sono stati ‘Roma’ e ‘La Favorita’, i titoli che si sono aggiudicati più statuette sono stati nell’ordine ‘Bohemian Rhapsody’ con 4 premi, ‘Roma’ e ‘Green Book’ con 3 ciascuno.

Per non annoiare i (pochi) lettori con inutili liste di nomi di film e premi facilmente reperibili su internet ho deciso di spendere due parole su alcuni degli 8 film nominati al premio come Miglior Film.

BlacKkKlansman di Spike Lee

La pellicola tratta dall’omonimo libro racconta l’incredibile avventura di Ron Stallworth, un poliziotto afroamericano di Colorado Springs che, all’inizio degli anni settanta, si trova a dover affrontare i problemi derivanti dall’essere l’unico rappresentante della legge di colore in un paese simbolo di un’America che fa ancora fatica ad accettare l’uguaglianza tra bianchi e neri. Ron si trova quasi per scherzo a doversi infiltrare nel Ku Klux Klan aiutato da alcuni colleghi.

Tra scene d’azione e battute di spirito il film è decisamente piacevole e per niente pesante, merita di essere visto in lingua originale.

Bohemian Rhapsody di Bryan Singer

Film che ripercorre i primi 15 anni dei Queen con particolare attenzione a Freddy Mercury, il cantante, l’anima e l’icona del gruppo. Vincitore di ben 4 Oscar (miglior attore, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e miglior montaggio) il film punta molto sulle canzoni del gruppo che accompagnano la narrazione diventando il centro del film nelle numerose scene che descrivono la produzione di alcuni dei maggiori successi dei Queen. personalmente mi è piaciuta molto l’interpretazione di Rami Malek, che giustamente gli è valsa l’Oscar al miglior attore. il film rende molto al cinema per la qualità del sonoro, meritevole di un impianto acustico degno di questo nome.

Roma di Alfonso Cuaròn

Capolavoro in bianco e nero che segue le vicende di una domestica messicana di una famiglia ricca residente nel quartiere più agiato di Città Del Messico: Roma. Delle inquadrature da manuale e una fotografia assolutamente stupenda fanno di questo film un’opera d’arte, giustamente si è aggiudicato tre Oscar (miglior fotografia, miglior film straniero e miglior regista). La narrazione è abbastanza lenta e quasi totalmente priva di azione, non andate a vedere un film Marvel, occhio. Da vedere anche questo al cinema, per la qualità elevatissima delle immagini, e in lingua originale, per calarsi al meglio nel Messico degli anni ‘70.

Green Book di Peter Farrelly

La straordinaria recitazione di Viggo Mortensen e Mahershala Ali rende questo film a metà tra la commedia e il racconto drammatico un vero spasso e un capolavoro indiscusso. La storia dell’amicizia tra un rozzo buttafuori Italo americano cresciuto nel Bronx e un pianista nero alle prese con la solitudine e il razzismo è raccontata attraverso un viaggio nel profondo Sud degli Stati Uniti per un tour di concerti. L’equilibrio perfetto tra gag e finezze comiche e la narrazione seria di un problema recente allora come oggi rendono il film leggero e assolutamente non scontato. Condivido pienamente la scelta della giuria di assegnare a Green Book l’oscar per il miglior film. Da vedere obbligatoriamente in lingua originale, il contrasto tra l’inglese rozzo e ricco di espressioni italiane di Mortensen e quello raffinato di Ali è la chiave del successo del film.

di Francesco Pietropolli Charmet 3^F
(Il Giornalotto del Liceo Volta, numero3/2019)