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Black Panther: il primo supereroe afroamericano della Marvel è da Oscar

Come tutti coloro che hanno visto le premiazioni degli Oscar 2019 sanno, Black Panther, film della Marvel uscito il 29 gennaio 2018 nelle sale statunitensi, si è aggiudicato ben sei statuette d’oro. Dalla musica ai costumi, è risultata una delle pellicole più premiate di questa edizione. Eppure, non tutti si sono rivelati essere d’accordo con questa vittoria: Ed Powers, del periodico Irish Independent ha commentato che il film in sé era piacevole, ma che per il primo supereroe di colore protagonista non era abbastanza. La critica si basa sul fatto che Black Panther, ossia T’Challa, sovrano del Wakanda, non “faccia a botte con molti cattivi”. Evidentemente il pragmatico Ed Powers ha deciso di non soffermarsi sul significato più profondo del film, preferendo concentrarsi su un aspetto più pratico. Infatti, il motivo per cui Black Panther ha riscosso tutto questo successo (è il nono film di più successo nella storia del cinema. Al primo posto nella classifica Via col vento) non è solo un cast d’eccezione: basti ricordare Chadwick Boseman, Michael B. Jordan e Lupita Nyong’o; non è solo una colonna sonora ispirata alla musica tradizionale africana, e nemmeno gli straordinari costumi ideati da Ruth E. Carter.
Come ricorda anche il nostro Ed Powers, Black Panther è il primo supereroe di colore della Marvel a ricevere un film da protagonista. L’importanza di questo momento è difficile da spiegare ad un pubblico prevalentemente bianco come quello italiano, ma in un paese come gli Stati Uniti è stato uno dei film più attesi di sempre. Per coloro che non lo sapessero, i nostri vicini americani hanno da sempre avuto un rapporto conflittuale con la popolazione di origine africana: inspiegabile fenomeno visto l’esemplare trattamento a loro riservato fin da quando vennero portati là come schiavi. Dunque, con questa premessa, risulta molto semplice capire come mai abbia avuto tale successo: immaginate di essere un bambino afroamericano con una passione per i supereroi (come gran parte dei bambini, del resto) e di vedere per la prima volta sul grande schermo un supereroe di colore, che non viene ucciso, che non diventa malvagio, che è semplicemente un grande personaggio con una psiche complicata. Immaginate di essere una bambina afroamericana che vede finalmente una principessa che è anche un genio e che alla fine non si sposa con nessun principe azzurro, e che per di più è africana. Una bambina che finalmente vede una guerriera abile e scaltra, che per amore della patria combatte anche contro il marito. Dal punto di vista cinematografico, il film è notevole, ma non eccezionale. Dal punto di vista sociale, il film è rivoluzionario.

Matilde Di Prima / 3A Liceo Classico Galileo di Firenze