Bohemian Rhapsody

Uscito in Italia il 29 novembre 2018, in breve il film è entrato nel novero dei migliori biopic di sempre. La storia degli immortali Queen e, in particolare, dell’eccentrico frontman Freddie Mercury, è stata riportata in vita con grande maestria dalla regia di Bryan Singer, ultimata da Dexter Fletcher, in seguito a screzi tra Singer e Rami Malek, l’interprete di Freddie Mercury.
Il film è in sé un flashback che, dal culmine della loro carriera, ci trasporta indietro alle origini dei Queen: le prime scene ci raccontano la vita che i ragazzi facevano prima di incontrarsi e di cambiare il loro destino. Tre dei futuri Queen si incontrano per la prima volta da ragazzi dopo un concerto in un pub degli “Smile”, precedente band di Roger Taylor (Ben Hardy) e Brian May (Gwilyn Lee). Freddie (Rami Malek), dopo essersi complimentato con i due musicisti, propone loro alcuni testi per le future canzoni; essi però dichiarano di aver appena perso il cantante: è proprio qui che, dopo una performance improvvisata a cappella da Freddie, decidono di prenderlo con loro. Inizia così la straordinaria avventura della band “Regina” della musica: i Queen. Nonostante sia considerato uno dei gruppi che hanno scritto la storia della musica, il film riesce a rendere in modo esemplare il loro lato “umano”, sottolineando come abbiano ricevuto delusioni in serie, come il rifiuto di “Bohemian Rhapsody” – singolo a tutt’oggi tra i più ascoltati del mondo nella storia del rock – da parte di un celebre produttore discografico e di come abbiano superato i momenti no come una grande famiglia.
“Bohemian Rhapsody” ci presenta inoltre le varie fasi di composizione di alcuni dei più grandi successi del gruppo, i quali, alla fine del film, trovano sul palco del Live Aid la loro massima espressione: quella performance fu infatti, a detta di critici e pubblico, la migliore dell’intera manifestazione e contribuì a rafforzare la reputazione del gruppo nelle esibizioni dal vivo.
Per quanto il film cerchi di rimanere il più fedele possibile alla realtà dei fatti, per ragioni cinematografiche, la storia è stata tuttavia romanzata, infatti vi si possono trovare varie incongruenze con le vicende reali dei quattro componenti del gruppo. Le più significative possono essere considerate la diagnosi prematura dell’AIDS per quanto riguarda Freddie Mercury, la disgregazione del gruppo e il momentaneo interrompersi dei concerti live.
Degna di nota è la colonna sonora, composta dalle più famose canzoni dei Queen, ognuna di esse abbinata a un determinato evento (Who wants to live forever, ad esempio, quando Freddie appura di avere l’AIDS); inoltre, durante la produzione del film, per ricreare la straordinaria voce dell’eccentrico Mercury sono state utilizzate tre tracce audio: quella originale di Freddie stesso unita a quella di Rami Malek e a quella di Marc Martel, un cantante canadese la cui voce è incredibilmente somigliante a quella del frontman.
Nonostante le varie incongruenze, “Bohemian Rhapsody” riesce comunque a rievocare in modo eccezionale non solo la storia, ma anche la personalità dei quattro musicisti, grazie alle interpretazioni e alla somiglianza degli attori, in special modo quella di Malek, che vinto un Golden Globe e un Oscar come miglior attore. In conclusione: se si è amanti della musica dei Queen, non si può non andare in sala.

Laura Cappelli & Viola Mazzei / 4B-4C Liceo Classico Galileo di Firenze