Colazione da Tiffany

Una matta autentica, questa è la personalità di Holly, interpretata dall’attrice Audrey Hepburn, che, con la sua follia, rappresenta l’emblema della femminilità e dell’eleganza. Vivendo in un mondo tutto suo, in un mondo di sogni e di speranze, riesce a farci viaggiare ed entrare nella sua vita.
Sono le prime ore del mattino e la scena si apre con la melodia “Moon River” in sottofondo che, come un fiume, trasporta il nostro sguardo verso la donna davanti alla vetrina della famosa gioielleria Tiffany con una brioche e un bicchiere di caffè tra le mani.
Holly, con aria sognante e persa tra i suoi pensieri, indossa un abito elegante e una collana preziosa, porta anche degli occhiali da sole con i quali non solo cela tutti i suoi sguardi rivolti al mondo che la circonda, ma anche quel lato di insicurezza che la seguirà nel corso della storia e che alla fine non potrà più nascondere.
Non nasconde invece il suo lato ironico e frizzante, grazie al quale riesce a farci innamorare della sua spontaneità, e non siamo i soli a rimanere incantati dalla sua stravagante personalità, ma anche il suo nuovo vicino di casa Paul Varjack, interpretato da George Peppard, rimane stupito e incuriosito dalle insolite abitudini della ragazza; come tenere il telefono dentro ad una valigia, bere il latte in una coppa di champagne o dormire nuda e perfettamente truccata.
Holly è alla ricerca di un uomo che la faccia sentire al sicuro, che la protegga dal mondo reale, un uomo che però abbia anche grosse disponibilità economiche, ma fino ad ora ha sempre definito i maschi con cui è uscita, dei “vermi” o dei “supervermi”: questa è la sua prospettiva e la sua opinione che con difficoltà cerca di cambiare, almeno fino a quando non incontra Paul, uno scrittore, un sognatore come lei e si rende conto che in fondo non sono poi così diversi. Lei si fida di lui, e tra i due nasce un rapporto di amicizia. Holly lo coinvolgerà nella sua vita, invitandolo anche alle sue feste con personaggi importanti della moda di New York.
A mano a mano, andando avanti nella vicenda, Paul scopre dei segreti appartenenti alla vita passata di Holly grazie ai quali riesce a capire e intendere con più precisione il motivo di alcuni suoi comportamenti. Incontra infatti l’ex marito della ragazza che, prima di trasferirsi a New York, viveva in Texas con costui e i figliocci. Holly è scappata dalla sua vecchia casa ed è decisa a rimanere a New York e non si lascia convincere dall’ex marito a tornare nel ranch.
Così la protagonista si è costruita una nuova identità, è diventata una ragazza indipendente e nel corso del film continuerà a ripetere che non ha intenzione di possedere niente e nessuno, affermando che lei è uno spirito libero, proprio come il suo “povero gatto senza nome”; come se si difendesse, come se avesse paura di affezionarsi a qualcuno che la ama veramente e che la può rendere felice.
Nonostante conosca i pensieri e le idee di Holly, Paul le starà accanto, non la abbandonerà, è consapevole che ha bisogno di qualcuno che la ascolti e che si prenda cura di lei ed è disposto ad amarla. I due un pomeriggio entrano nella gioielleria che lei ama di più al mondo, l’unico luogo dove “non può succedere niente di brutto”, Tiffany, e nonostante le difficoltà economiche, Paul fa eseguire un’ incisione su un anello trovato in un pacchetto di noccioline, come regalo. È un gesto che rimarrà inciso nel suo cuore e che non dimenticherà mai, un gesto che li unirà profondamente.
Eppure inizialmente lei resterà ferma al raggiungimento del suo obiettivo, ovvero quello di sposare un uomo ricco e importante.
Alla fine però le loro strade si riuniranno, entrambi su un taxi diretto all’aeroporto da dove lei partirà per il Brasile per sposare un importante politico brasiliano: sulla vettura esprimono i loro sentimenti e la ragazza riconferma che lei non appartiene a nessuno, svelando la sua insicurezza, fa scendere il gatto dal taxi, abbandonandolo in mezzo alla strada. Paul scende anch’esso dall’auto, arreso; sarà Holly a corrergli incontro sotto la pioggia e con le lacrime agli occhi.
I due, con il gatto tra le braccia, si baciano e con questa ultima scena d’amore si conclude il film.
Il personaggio di Holly è stravagante, lunatico, solare e misterioso, una ragazza con la testa “tra le nuvole”, proprio come me: è per questo infatti che ritengo questo film di Blake Edwards uno dei miei preferiti. Ogni volta che lo guardo, mi rivedo nella protagonista e mi immedesimo facilmente nella parte di Audrey Hepburn che senza dubbio è una delle attrici e delle donne che ammiro di più.

Rachele Nigi / 2G Liceo Classico Galileo di Firenze