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Il gioco d’azzardo: quando tentare la fortuna diventa dipendenza

Al giorno d’oggi, la dipendenza dal gioco d’azzardo è un problema vissuto da molte persone, le quali sono talmente ossessionate dalla voglia di tentare la sorte, da non rendersi conto conto dei problemi che possono creare a sè stesse, e alle persone che le circondano. Questo argomento ha ben presto attratto gli interessi della psicologia e della psichiatria, fino ad arrivare ad essere citato dagli scrittori e dai registi  e ad essere anche uno dei principali problemi trattati nei mezzi di comunicazione di massa.

Quando queste persone non riescono a contenersi e vogliono sempre giocare, si può sviluppare in esse la cosiddetta ludopatia, cioè una vera e propria malattia psichiatrica che fino a poco tempo fa rientrava nel gruppo dei disturbi del discontrollo degli impulsi, ma adesso fa parte dell’ambito delle dipendenze. Questa dipendenza, più o meno severa, induce a giocare in un modo del tutto irragionevole e incontrollato, anche se non si hanno risorse economiche sufficienti a compensare le perdite.

Prima di tutto, bisogna soffermarci su quelle che sono le molteplici cause che provocano questa inarrestabile voglia di giocare. La disponibilità di scelta tra una vasta gamma di tipologie di gioco è sicuramente uno dei motivi per cui molte persone prendono la decisione di passare gran parte del loro tempo giocando, infatti la presenza di tutte queste modalità di gioco, tra cui casinò, Bingo, lotterie, schedine e slot-machines sono in grado di soddisfare il gradimento di ogni singolo giocatore. Inoltre, la presenza delle pubblicità è un’altra causa che scatena nel giocatore quel desiderio di provare a cambiare la propria vita in meglio. A tal proposito, i giocatori credono che valga la pena rischiare al fine di incrementare i propri possedimenti, però essi non si rendono conto che esiste la possibilità di un’eventuale perdita che può rovinare le proprie aspettative. In più, molte persone non si rendono conto di quanto possa essere conveniente o meno il gioco d’azzardo, e il più delle volte esso non lo risulta affatto, ad esempio nel caso in cui si gioca più volte, ma le perdite sono inferiori rispetto alle vincite. Quando ciò accade, sono molte le conseguenze che si scatenano. Innanzitutto, una perdita non solo fa sì che il giocatore se la prenda con sè stesso, ma anche con i propri familiari ed amici, infatti molte discussioni sono dovute proprio a questo. Nella maggior parte dei casi, il giocatore in questione è costretto a chiedere dei prestiti per recuperare i soldi persi, ma nel momento in cui continua a perdere e non riesce a saldare i propri debiti, potrebbe decidere di ricorrere ad atteggiamenti antisociali quali la contraffazione, la frode o il furto. In questo caso non solo può compromettere il lavoro che svolge, ma può anche mettere a rischio l’incolumità della propria famiglia. Inoltre, questa dipendenza può causare in alcuni individui differenti disturbi della personalità, come ad esempio il disturbo bordeline, che sostanzialmente sarebbe un disturbo della relazione che impedisce al soggetto di stabilire rapporti di amicizia, affetto o amore stabili nel tempo. Nonostante ciò, la dipendenza dal gioco d’azzardo può essere curata, ad esempio attraverso percorsi mirati di psicoterapia ad orientamento cognitivo e comportamentale, la quale generalmente si occupa di risolvere i problemi emotivi. Esistono anche dei farmaci che sono in grado di regolare l’impulsività, come gli SSRI o gli stabilizzanti del tono dell’umore, ma ovviamente questa assunzione sarebbe inutile se non fosse coadiuvata al lavoro della psicoterapia.

In conclusione, giocare d’azzardo non deve necessariamente portare alla dipendenza, a patto che lo si faccia con la consapevolezza che le possibilità di vittoria sono inferiori rispetto a quelle di sconfitta.

Silvia Ferra, 4°DL