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Il progetto ‘Volontariato’ al Virgilio. Un vanto del nostro liceo

IL PROGETTO ‘VOLONTARIATO’ DEL LICEO VIRGILIO 

Il Progetto volontariato è sicuramente uno dei più importanti del nostro liceo.

Come inviate della Voce del Virgilio abbiamo fatto alcune interviste ai Prof. e ad alcuni studenti impegnati nel progetto.

Il Prof. Secone è il responsabile del progetto volontariato e per questo abbiamo iniziato con lui sottoponendolo  ad alcune domande, per sapere qualcosa di più del progetto in generale .

Egli ci dice che  l’attività di volontariato è presente nella scuola da diversi anni, ma con l’emanazione della nuova legge che prevede l’ ASL è diventata parte del progetto di alternanza scuola lavoro del Virgilio. Inizialmente l’attività  era nata come stage per l’indirizzo delle scienze umane ma ad oggi è stata estesa anche a tutti gli altri indirizzi della scuola.

Fra gli obbiettivi principali del volontariato vi è un intento alla sensibilizzazione dei giovani in quanto vivono in una società sempre più individualista, che non mira al bene comune, ma solo all’interesse del singolo.

La preoccupazione principale del professore è che la vera natura del volontariato venga eclissata dall’ ASL, cioè che perda del tutto il suo valore etico, ma nonostante ciò è apprezzabile constatare che le adesioni fra i ragazzi  aumentano considerevolmente, soprattutto con l’attività del doposcuola con i bambini, che è diventata la più richiesta.

Anche  il riscontro dei ragazzi che partecipano al progetto sembra positivo poiché manifestano molto entusiasmo e partecipazione, anche se in realtà l’unico dato oggettivo che al momento possiamo ottenere è quello dei referenti ASL attraverso una relazione sull’attività, insieme a quello delle Associazioni con le quali la scuola collabora e  che  si dicono soddisfatte del lavoro svolto dai ragazzi.

Segue poi l’ intervista alla prof.ssa Strepparava che è la responsabile del progetto di Volontariato che si svolge all’ospedale di Niguarda che viene praticato da ormai tre anni dagli studenti dell’istituto Virgilio di  Milano.

I partecipanti al progetto possono recarsi all’ospedale di Niguarda che è in collaborazione con l’istituto di pediatria Pertini, e prestare assistenza ai ricoverati, che vanno da una fascia di età dagli 0 ai 18 anni, sostanzialmente questo progetto consiste nell’aiutare i bambini a studiare o semplicemente tenergli un po’ di compagnia giocando o chiacchierando con loro.

Quest’esperienza arricchisce i volontari che grazie a quelle ore che passano a contatto con i ricoverati imparano a cogliere la bellezza della vita, spesso data per scontata finché non ci si imbatte in una malattia.

All’interno dell’ospedale è addirittura nato un giornale, chiamato “Niguardino” dove vengono raccolte le storie dei ricoverati, che sono in grado, grazie ai loro racconti di far riflettere sulla loro situazione.

I volontari non sono solo utili ai bambini, ma lo sono anche per le famiglie dei ricoverati che vedono in questi ragazzi un sostegno ed un incoraggiamento di fondamentale importanza.

Questo tipo di volontariato ha poco in comune con l’alternanza scuola lavoro, poiché quest’attività è realmente utile solo se la persona ha voglia ed è disposto a mettersi in gioco per aiutare gli altri, senza tener in conto il numero di ore richieste dall’Asl, poiché  spesso i ragazzi  restano a prestare assistenza anche più ore del previsto.

I volontari vivono in maniera molto positiva quest’esperienza, tanto che esprimono il loro desiderio di tornare ma purtroppo i posti disponibili sono limitati. Anche la psicopedagogista che segue i giovani del Virgilio al Niguarda è molto soddisfatta e li ritiene dei ragazzi attenti e collaborativi.

La terza intervista è alla prof.ssa Pozzi che  si occupa di gestire e svolgere, insieme ai ragazzi che si rendono disponibili, alcune attività di volontariato. In particolare la Prof Pozzi si occupa di tre attività: la colletta alimentare, che si svolge ogni anno l’ultimo sabato di novembre in tutti i supermercati di Italia, con lo scopo di donare tutti gli alimenti raccolti al banco alimentare. L’altra attività di cui si occupa è la raccolta di generi alimentari all’interno del nostro istituto, nei mesi di aprile e maggio, per donarli ad una associazione che segue circa settanta nuclei familiari. Infine partecipa ai mercatini di solidarietà, che sono sostanzialmente dei mercatini dell’usato che danno sia importanza al riciclo, dando nuova vita a oggetti che non usiamo più e ricavando dagli oggetti venduti un guadagno che è poi donato a varie associazioni. Inoltre, partendo dall’iniziativa dell’ex preside della scuola, la Prof.ssa Francavilla, erano state organizzate numerose raccolte di vario genere nell’anno 2016 per aiutare la scuola elementare di Amatrice, che era stata distrutta a seguito del terremoto.

Gli studenti che danno la disponibilità a partecipare a queste attività di volontariato non sono molti, ma quelli che lo fanno svolgono ogni attività con piacere e alla fine appaiono sempre entusiasti e soddisfatti di aver fatto un attività sociale e utile per gli altri. La prof reputa molto importante dare spazio a queste attività che possono essere considerate socialmente utili, in quanto danno ai ragazzi un’educazione alla solidarietà nei confronti di chi ne ha più bisogno. Il riscontro da parte delle associazioni esterne con cui collaborano è sempre stato molto positivo e si sono sempre ritenute soddisfatte del lavoro svolto. Inoltre secondo il suo parere i ragazzi si arrischino anche dal punto di vista umano, notando che nelle classi in cui sono presenti studenti a questo tipo di attività i ragazzi sembrano molto più uniti.

Le ragazze del volontariato

Dopo aver intervistato i professori del liceo Virgilio che si occupano di organizzare le attività di volontariato, abbiamo sentito le testimonianze di alcune giovani volontarie per capire direttamente qual è il riscontro dei giovani.
Noemi e Rachele, della classe IV LD, avendo sentito parlar bene dell’esperienza, hanno deciso di seguire dei bambini ricoverati nel reparto pediatria dell’ospedale Niguarda di Milano; qui, in particolare, facevano passare loro il tempo con delle attività di gioco, ma molto spesso erano anche un aiuto e un sollievo morale per i genitori dei bambini stessi. Proprio per questo, le ragazze confermano che è un’esperienza assolutamente da provare, poiché si conoscono realtà diverse, più dure, ma che lasciano tante emozioni e ti fanno sentire soddisfatta nell’essere un supporto per qualcuno o, talvolta, per un’intera famiglia.
Anche Alessia ed Erika, della classe  IV SA, hanno aiutato dei bambini, questa volta, però, nel doposcuola del Comitato Inquilini di Calvairate, dove offrivano loro un aiuto nei compiti a casa, nella preparazione delle interrogazioni, o semplicemente nell’affrontare le difficoltà quotidiane.
Ciò che ha reso speciale ed impegnativa quest’attività è stata la presenza di bambini con difficoltà di apprendimento. Però le due ragazze si sentivano spesso impotenti o non sufficientemente adeguate, poiché precedentemente non venivano preparate né ricevevano una formazione di base necessaria per aiutare dei bambini con serie difficoltà.
Dunque, entrambe le attività di volontariato si sono rivelate molto utili sia per una crescita personale, sia per uno sbocco futuro. Tuttavia, le ragazze avrebbero preferito una diversa organizzazione, in quanto non c’è stata continuità e si sono ritrovate quasi sempre con bambini diversi, mentre sarebbe stato molto meglio intraprendere un percorso più costante.
Se per le studentesse di scienze umane è stata un’attività coerente e pertinente con il loro cammino di studi, per le ragazze del linguistico, al contrario, è considerata un’attività più difficile, non legata all’indirizzo di studio, anche se valida per un interesse personale, perciò apprezzano comunque l’esperienza.

Alessandra, Alessia, Federica. Francesca, Giulia classe 4LA