Topazia capitale ecologica coi baffi!

Era una caldissima notte di Agosto quando Geronimo si svegliò in una pozza di sudore. Si alzò e si pizzicò il braccio per assicurarsi di essere sveglio. Camminò al buio, si accorse che il ventilatore era fermo; pigiò l’interruttore, ma non c’era corrente; si affacciò alla finestra: tutta la città era buia! Ma cosa era successo? Sicuramente un guasto alla centrale di Topazia. Dalla finestra guardò in alto e scoprì una meraviglia mai vista prima: un bellissimo cielo stellato che le luci della città avevano sempre nascosto. Una stella cadente sembrava dicesse: – Ciao Geronimo, piacere di conoscerti! – La sua agitazione sparì: quello spettacolo della natura gli dava serenità e gioia. Senza che se ne accorgesse restò fino all’ alba in balcone, estasiato da quello spettacolo. Peccato non aver mai notato la sua esistenza! Le luci del mattino arrivarono e un altro spettacolo si mostrò ai suoi occhi: l’alba! Le stelle non si vedevano più e una palla di fuoco all’ orizzonte sull’ oceano rattico compariva piano piano, come per far capire la sua preziosità. Sua maestà il Sole illuminava lentamente Topazia. Il blackout gli aveva regalato quei meravigliosi spettacoli della natura a lui sconosciuti fino a quella notte. Si sentiva ubriaco; pensò di essere in un sogno ma le voci della gente che si lamentava dell’improvvisa mancanza di energia lo riportarono alla realtà. Decise di non curarsene e prendersi qualche giorno di meritata tranquillità. La città era in fermento: non funzionavano più frigoriferi e freezer, quindi prima che fu sera la gente fu costretta a buttare nei cassonetti tanto cibo andato a male. Presto anche l’acqua non arrivò più ai rubinetti perché i motori elettrici che la portano dentro le case non funzionavano più. Il secondo giorno la situazione peggiorò. C’era una gran puzza per le strade a causa della putrefazione dei cibi. I cittadini, maleodoranti di sudore, giravano per le strade lamentandosi. Senza energia nulla funzionava. Non era possibile prelevare denaro ai bancomat, nessun tram, nessuna automobile, nessun negozio, niente cinema, niente di niente! Insomma, chi aveva mai pensato che l’energia muovesse tutto? Ma proprio tutta la vita moderna? Al terzo giorno senza energia la situazione divenne drammatica perché non c’era più cibo! La gente non sapeva dove si potesse cercare da mangiare se non al supermercato, dove ormai si vedevano solo scaffali vuoti. Geronimo rifletteva sul fatto che tanti giovani come i suoi cari nipotini Benjamin e Trappy, per quanto fossero curiosi e molto in zampa, non avessero idea che il pesce non nasce e cresce nelle vaschette di polistirolo che troviamo nel banco del supermercato; che il miele o la marmellata non nascono nei vasetti di vetro; per non parlare dell’amato formaggio nelle pellicole trasparenti e così per tanti altri alimenti che gustiamo da sempre nelle nostre tavole.
Ripensò allo spettacolo meraviglioso che aveva avuto la fortuna di scoprire quando era cominciato il blackout e pensò che fosse il caso di ridare alla sua città “un po’ di natura”. Non era un’impresa facile perché i topaziesi erano troppo abituati alle comodità della vita gestita dall’energia.
Certo la mancanza di energia mostrava gravi danni e altri ne avrebbe mostrato se non si fosse preso un provvedimento. Così Geronimo decise di chiedere aiuto a due suoi cari amici d’infanzia: l’investigatore Ficcanaso Squitt e Ficcagenio, inventore e scienziato famoso. Scoprirono che il gran caldo aveva spinto tutti gli abitanti di Topazia ad accendere ventilatori e condizionatori alla massima potenza provocando l’esaurimento totale dell’energia.
– Per mille pistacchietti! Bisogna inventarsi subito qualcosa per risolvere la situazione! – esclamò Ficcagenio sgranocchiando come sempre i suoi pistacchi. – Per mille bananille! – intervenne Ficcanaso – Bisogna riportare la gente indietro nel tempo e far capire a tutti che il cibo si può cercare in natura; solo dopo potremo organizzare una bella gara per vedere chi ha un’idea per permettere alla centrale di ripartire e produrre forma di energia che siano inesauribile – Fu portata in piazza la stratopica macchina del tempo inventata alcuni anni prima da Ficcagenio e i cittadini furono invitati ad entrare. Quel viaggio li avrebbe aiutati a trovare un modo per risparmiare energia o forse ad usarla in modo più intelligente e con meno sprechi. La macchina poteva accogliere solo tre passeggeri, così si fecero avanti i piccoli Benjiamin e Trappy insieme a zia Tea, che non stava nella pelliccia dall’emozione di partire per una nuova avventura! La macchina partì girando velocemente come la centrifuga di una lavatrice. Il giorno dopo rientrò e i tre passeggeri uscirono entusiasti.
Tea, sorella di Geronimo, scrittrice di grande talento e inviata speciale de “L’eco del Roditore” giornale da lui diretto, aveva annotato con grande cura tutto ciò che aveva visto e adesso era pronta a raccontare tutto ai suoi concittadini. Salita sul palco allestito in piazza per l’occasione, Tea raccontò della stratopica natura mai vista prima in vita sua. Maestose piante riempivano l’aria di ossigeno e tanti buoni profumi di fiori e di erbe penetravano nelle narici. Da altre piante e alberi si potevano raccogliere frutti gustosissimi da mangiare subito o da cuocere per fare ottime marmellate. La giornalista descrisse fiumi, mari e laghi con acque trasparenti dove pescare tanti pesci; e ancora, narrò felice di tanti campi con ortaggi e verdure di ogni tipo senza nessuna confezione in plastica. Raccontò che la gente un tempo mangiava i cibi che coltivava vicino casa e nulla proveniva da luoghi lontani. Aveva visto le api produrre tanto miele e la cosa più strabiliante… tante mucche e pecore regalavano eccellente latte per produrre formaggio che veniva poi stagionato naturalmente! Curioso era stato scoprire che il formaggio si può conservare anche fuori dal frigorifero senza l’inseparabile pellicola trasparente. I topaziesi seguivano stupefatti le vicende di Tea che ispiravano già qualche idea per far ripartire la centrale. Intanto su “L’Eco del roditore” si pubblicava la gara di invenzioni. Ficcagenio avrebbe valutato l’invenzione più geniale. Le proposte furono davvero tante; la necessità di trovare al più presto una soluzione aveva messo in moto la creatività dei roditori. Ecco le proposte pervenute in redazione ritenute da Ficcagenio interessanti:
PALE A ENERGIA MUSCOLARE
Si tratta di grandi pale collegate a pedali, come nelle biciclette, che producono energia e integrano le pale eoliche già in uso a Topazia. Queste pale oltre a produrre energia permettono ai cittadini di mantenersi in ottima forma fisica.
CRICETI PRODUCIENERGIA
I graziosi criceti stanno tutto il giorno a far girare con le loro zampette la ruota per puro divertimento… allora perché non convertire questo divertimento in energia da portare alla centrale?
PALESTRA “ENERGETICA”
Si tratta di una palestra dove tutti gli atleti hanno sul corpo dei sensori che convertono qualsiasi movimento (camminata, corsa, salto, sollevamento pesi, tiro alla fune…) in energia. Inoltre tutti i macchinari per la ginnastica (tapirulan, tappeti elastici, bici ecc.) funzionano con manovelle o pedali e sono dotati di “sensori convertienergia”.
LUNA PARK PRODUCIENERGIA
Si tratta di un parco dei divertimenti dove tutte le attrazioni funzionano ad energia muscolare: giostre a spinta, ruote panoramiche, autoscontri e altri giochi a pedali con il contributo di tutti i cuccioli, ma anche di topi adulti volontari… magari con qualche chilo di troppo.
MACCHINA CONVERTIMMONDIZIA
Si tratta di grandi vasche dove bruciare i rifiuti indifferenziati e non riciclabili per produrre energia termica. Queste macchine hanno anche dei grandi filtri anti-inquinamento
MACCHINA CONVERTIFULMINI
Si tratta di una stratopica macchina capace di raccogliere l’energia che solitamente viene scaricata sottoterra dai parafulmini durante i temporali per essere trasformata in energia elettrica.

Ficcagenio analizzo tutte le idee. Tutte erano molto utili e avrebbero prodotto energia inesauribile per Topazia. Così non ci fu un vincitore della gara. Si decise di dare spazio a tutte le invenzioni anche se metterle in pratica avrebbe richiesto un lavoro lungo e impegnativo. Gli abitanti di Topazia si misero subito al lavoro per realizzare le invenzioni e ognuno mise a disposizione ciò che sapeva fare meglio.
Inoltre tanti cittadini costruirono orti e giardini nei propri terrazzi o balconi; rinunciarono all’automobile e preferirono camminare in bici o a piedi. Grazie ai sensori sulla pelle, l’energia muscolare fu teletrasportata alla centrale di Topazia. Tutti differenziarono i rifiuti permettendo il riciclo e convertendo in energia termica ciò che non era riciclabile grazie alla macchina converti-immondizia. Si decise di spegnere le luci cittadine durante la notte per risparmiare energia. L’aria divenne più pulita e grazie al buio notturno, nelle calde notti estive tutti stavano con i baffi all’insù a godersi il meraviglioso spettacolo del cielo stellato che Geronimo aveva scoperto quella lontana notte del blackout e che lo smog aveva oscurato completamente. Topazia oggi è una città felice dove andare al luna park, passeggiare e divertirsi, produce varie forme di energia. Persino i temporali, un tempo tanto odiati dai topi, sono amati perché la macchina convertifulmini, la più difficile da realizzare, adesso funziona benissimo. L’impegno di tutti ha salvato Topazia che oggi è una capitale ecologica coi baffi!

Classe V D
Scuola “E. De Amicis”
Palermo