Rosso Malpelo

L’ultimo libro che ho letto, che ho preso in prestito dalla biblioteca scolastica, è molto istruttivo ma anche molto triste. Si intitola “Rosso Malpelo” ed è una novella di Giovanni Verga che parla di ragazzo di cui quasi tutti ignorano il vero nome. Lo chiamano, infatti, Malpelo per via dei suoi capelli rossi che, stando alle credenze popolari, sono indice di cattiveria. Trascurato e maltrattato da tutti, madre e sorella comprese, Malpelo cresce avendo come unico punto di riferimento il padre con il quale lavora in una cava. Un giorno, purtroppo, proprio lì, perde la vita. Questo lutto segna profondamente Malpelo che decide di meritarsi definitivamente la nomina dovuta al suo aspetto fisico e inizia effettivamente a comportarsi in modo cattivo con tutti e ad avere comportamenti violenti di vario tipo. La sua solitudine, fatta solo di duro lavoro, però, non è destinata a durare perché alla cava arriva Ranocchio, un ragazzo gracile, inesperto e con un femore lussato. Tra i due nasce uno strano legame: Malpelo maltratta il nuovo arrivato e si rivolge spesso a lui in modo violento ma, d’altro canto, fa di tutto per proteggerlo dandogli il suo cibo e svolgendo al suo posto le mansioni più pesanti. Quando viene ritrovato il cadavere di Mastro Misciu, suo padre, ha l’opportunità almeno di recuperarne gli attrezzi da lavoro che decide di custodire come ricordo. Ranocchio, dopo essere finito a terra per via di una spinta del suo compagno di lavoro peggiora e, nonostante gli sforzi dell’amico che gli porta vino e minestra nel tentativo di farlo riprendere, muore. Ora Malpelo è definitivamente solo. La madre e la sorella sono andate a vivere altrove e a lui non resta che lavorare nella cava dove le giornate sono talmente dure da spingere addirittura un evaso, che lì aveva trovato un impiego e un rifugio, a cercare una soluzione migliore. Senza nessuno che si prende cura di Malpelo, quest’ultimo accetta di svolgere le mansioni più ingrate e rischiose al punto che, un giorno, portando con sé gli attrezzi del padre, scompare durante un’esplorazione del sottosuolo alla ricerca di un pozzo. Inghiottito dalla terra Malpelo lascia ai ragazzi una pesante eredità: la paura che il suo fantasma si aggiri per la cava “coi capelli rossi e gli occhiacci grigi”.

Cristian Basile
Disegno di Giulia La Dolcetta
I.C.S. “G.Verdi”- Classe V B