Nel loro futuro non c’è un domani, neppure, nascosto.
Poveri uomini, mal governati
disperati, umiliati, lasciano casa ed affetti;
si mettono in via per una flebile speranza:
nel tragitto nient’altro che morte, paure e mattanze.
C’è il desiderio di un nuovo inizio,
ma nella terra che toccano non è loro dato:
frustrazione e rabbia è l’unico abbraccio
che l’indifferente ed inospitale suolo per loro abbia;
ma casa non è solo dove dormi,
casa è la pelle di chi ti avvolge
e ti fa sentir te stesso, uomo.
Ogni uomo è un’isola,
ma, tra le barriere di spuma,
tra i tumultuanti marosi delle onde,
non tutti riescono ad approdare…
Da domani, su tutte le rive accogliamo il nostri fratelli:
bisogna abbracciare, accettare,
non mettere al bando e, con cinismo, spietatamente giudicare!
E non dimentichiamo: siamo tutti stranieri in Patria!
Carla Failla, IVA Liceo Classico Istituto Carducci – Comiso (RG)