Il corriere della sera apre le porte

Dopo una breve gita per il centro di Milano, il Corriere della sera apre le porte  alla classe 1B, il cosiddetto “ufficio stampa” del liceo classico Andrea D’Oria

di Ilaria Penco

Giovdì 4 aprile intorno alle 7.00 la classe 1B del liceo Andrea D’Oria parte per la capitale italiana della moda, benchè scoraggiata dal maltempo. Milano accoglie gli studenti con il cielo velato, ma per fortuna non piove all’inizio del tour per la città. Si parte dal Castello Sforzesco con una rapida spiegazione da parte della guida sulla storia del castello e delle famiglie che lo hanno abitato: i Visconti e gli Sforza.

Facendo il giro delle mura di questa meraviglia si arriva ad ammirare l’Arco della Pace, il “fratello gemello” dell’Arco di Trionfo di Parigi. L’arco della Pace fu voluto da Napoleone Bonaparte intorno al 1807, però i cavalli che lo sovrastano all’epoca guardavano verso la Francia. Dopo Waterloo e la reclusione di Napoleone a Sant’Elena gli Austriaci fecero girare i cavalli in modo tale che volgessero il loro posteriore alla Francia. Forse è solo una delle tante “leggende” milanesi. Un altro esempio sono i tre giri obbligatori sui “gioielli” del toro che si trova nella Galleria Vittorio Emanuele II, se si vuole avere fortuna, o le copie della Madonna del Duomo inserite in tutti i palazzi più alti del Duomo stesso, per scaramanzia.

Passando per via Dante si raggiunge il Duomo, realizzato in stile gotico e neoclassico con marmo bianco-rosato. La sua costruzione, partita nel 1386, terminò 354 anni dopo nel 1932. La cattedrale è stata consacrata a Santa Maria Nascente; infatti sulla facciata centrele reca la scritta “Mariae nascenti”. E’ composta da 135 guglie e da migliaia di statue tra cui la celeberrima “madonnina” rivestita d’oro, alta quattro metri e posta in cima al duomo, ma anche da statue di santi, sportivi, tra cui alcuni campioni e uomini politici recenti.  Non tutti sanno che ve n’è anche una di Mussolini.

Esssendo Milano la  capitale della moda non può mancare un giro nella Galleria Vittorio Emanuele II, costruita a partire nel 1865. Il centro della Galleria reca lo stemma dei Savoia circondato sia dai quattro continenti (Europa, Asia, Africa e America) sia dalle tre capitali d’Italia: Roma, Torino e Firenze con l’aggiunta di Milano.

Percorsa la Galleria e passati davanti al teatro dell’opera Alla Scala e all‘Accademia delle belle arti di Brera la classe ha raggiunto la sede del Corriere della sera, in via Solferino 28 . Qui abbiamo conosciuto meglio il giornale più venduto in Italia, grazie all’incontro con il giornalista e caporedattore di origine genovese Maurizio Donelli, anche lui studente del liceo classico e un tempo compagno del nostro prof. Mussini. Si parte con un rapido filmato che rappresenta la vita di un giornalista per poi passare a conoscere meglio anche alcuni particolari, come, ad esempio il nome della testata. Il nome “Corriere della sera” fa riferimento a due diverse componenti di un giornale: se la prima parola si riferisce ai giornalisti – visti appunto come dei “Corrieri di notizie”, la seconda fa riferimento alle abitudini di scrittura e lettura dei quotidiani nell’Ottocento; infatti il giornalista usciva di mattina presto per poter cercare notizie, poi tornava in sede per scrivere gli articoli. Il giornale veniva  stampato nel pomeriggio e verso le 18 gli strilloni uscivano a venderli. Spesso si trascorreva la serata leggendo e commentando le notizie del quotidiano.   Dopo aver scoperto alcuni dei segreti di un buon giornalista, si passa a visitare la sala storica, dove ogni giorno i capiredattori si incontrano con il direttore, per decidere come strutturare il nuovo quotidiano; saliamo poi la scalinata  dedicata ai numerosissimi poeti e scrittori italiani che hanno collaborato nel passato col “Corsera”  e osserviamo i busti di Walter Tobagi e Maria Grazia Cutuli, caduti nello svolgimento del loro lavoro, combattendo con la penna contro il terrorismo e le mafie.

E, dopo una foto di gruppo, salutiamo la metropoli italiana.