Il romanzo di Cristina Zagaria dal titolo"I PICCOLI PRINCIPI DEL RIONE SANITA'" ha come protagonisa Uhuru che vive a Napoli. Ma non è nato lì: vi è arrivato in fuga dalla guerra,attraverso l’Africa e poi finalmente in Sicilia, in Calabria e adesso nel capoluogo della Campania, al rione Sanità, dove spera nell’aiuto che - così gli hanno detto - potranno dargli i volontari del centro “La Tenda”: un pasto, un cambio di biancheria, semplicemente. Intanto, mentre siede su una panchina, viene avvicinato da tre bambini che gli parlano in una strana lingua a metà fra il dialetto e l’italiano, che lui comprende a fatica,solo in parte. Sono incuriositi dal disegno che sta mettendo giù e si capisce subito che vogliono fare amicizia. Non è difficile: loro sono di cuore buono, e lui gli è subito simpatico. Tuttavia il problema qui non è l’amicizia; ma proprio, banalmente, quello di farsi capire. A partire dal nome: hai voglia a dirgli che Uhuru significa “uomo libero” e che è così che si chiamava il primo satellite dedicato all’osservazione spaziale dei raggi X. Riesce a malapena a fargli capire che ha una “missione”: anche se non si tratta di una missione stellare - lui non è veramente un astronauta - ma di qualcosa di più “terreno”: smetterla di girovagare per l’Italia in attesa di un futuro sempre più improbabile e raggiungere la Svizzera, in cerca di un lavoro e della possibilità di sistemarsi VINCENZO FABBOZZI della IC
