“Intervista” a Ludovico Ariosto e Italo Calvino

Oggi nel nostro programma “Poeti e Autori” intervistiamo due tra i più importanti lunatici della letteratura italiana. Anche vivendo in epoche diverse hanno parecchie cose in comune. Diamo il benvenuto a Ludovico Ariosto e ad Italo Calvino.

Moderatore: Nelle vostre opere uno degli ambienti più particolari e ricorrenti è la Luna, come ve l’immaginate?

Ariosto: Per mela Luna è la valle delle cose perdute, un luogo pacifico dove vi sono laghi, fiumi e campagne… ossia un pianeta simile alla Terra. Inoltre, vi sono  calamite, nonché i crateri lunari, che attraggono le cose perdute dagli uomini.

Calvino: Ho avuto un interesse per la Luna dalle scoperte scientifiche avvenute negli anni ’60. Nella letteratura italiana viene utilizzata come metafora della natura che si oppone al mondo “artificiale” e industriale nel ‘900 e serve a creare un nuovo sentiero per l’uomo moderno.

Moderatore: Signor Calvino in uno dei suoi libri più famosi, “Il castello dei destini incrociati”, perché si ispira ad Ariosto per quanto riguarda il concetto di luna?

Calvino: Per scrivere “Il castello dei destini incrociati”, mi sono ispirato a tarocchi quattrocenteschi in cui non solo gli arcani maggiori erano raffigurati diversamente, ma anche perché queste figure presuppongono una società diversa, con un’altra sensibilità e un altro linguaggio; per questo mi è venuto quasi scontato fare riferimento all’ “Orlando Furioso” del mio collega.

Moderatore:Ora una domanda rivolta al signor Ariosto. Nella sua opera più famosa viene presentata la luna come una calamita, nel modo in cui affermava poc’anzi. Ma per quale motivo, una volta raggiunta la superficie lunare, gli oggetti non possono essere recuperati?

Ariosto: Gli oggetti perduti possono essere recuperati, ma solo da una persona considerata come un intellettuale o scrittore che, distaccandosi dalla realtà, comprende in modo saggio i pregi e i difetti del mondo; per cui ho introdotto la figura di Astolfo.

Moderatore: La Luna può trasmettere, secondo il vostro parere, sensazioni al lettore?

Calvino: La Luna descrive un mondo fantastico che cerca di alleviare l’uomo dall’irrequietezza e oppressione che lo attanaglia. E’ identificata come simbolo per allontanarsi dalla pesantezza della vita sulla Terra, quindi dà una sensazione di leggerezza.

Ariosto: Secondo la mia opinione, la Luna è un vero paradiso terrestre, che dà una sensazione di tranquillità. Per di più ritroviamo svariate cose e l’unica assente è la follia, rimasta nel nostro mondo.

Claudia Camonita, Ginevra D’Arrigo III B