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“We are Erasmus: cambiare la vita ed aprire la mente” con il Carlo Levi

L’ IIS Carlo Levi di Portici partecipa al Primo Progetto Erasmus+ nel 2015 su proposta della scuola coordinatrice bavarese Dr. Max Josef Metzger RealSchule.
Il nostro Dirigente Scolastico, la prof.ssa A. Castigliano, ha sempre accolto positivamente tali iniziative ed ha mostrato grande apertura verso attività che vedono impegnata la comunità scolastica in Progetti Europei.
Si tratta dell’azione KA2, avente come obiettivo principale un partenariato strategico tra scuole, volto alla cooperazione ed allo sviluppo di best practices nel campo dell’istruzione, formazione ed apprendimento per docenti, studenti e personale scolastico.
Questo progetto, dallo scopo estremamente nobile ed ambizioso, ha visto impegnato il nostro istituto con attività basate su interviste, su job shadowing (apprendimento sul lavoro), sull’auto-apprendimento ed il network tra i paesi partner.

Nel 2017 L’IIS CARLO LEVI partecipa ad una nuova call, come Scuola coordinatrice, e presenta un nuovo progetto KA2 elaborato dal team costituito dalle professoresse M. Sannino, N. Cacace e A. Coppola. Tale progetto biennale, tuttora in corso di esecuzione, si basa sull’Educazione all’Imprenditorialità e sullo sviluppo di soft skills nell’ambito dell’educazione formale e informale.
Lo scopo di questo progetto è quello di sviluppare una mentalità imprenditoriale nei giovani, di elaborare una strategia per portare avanti le idee degli studenti e di formalizzare “Best Practices” nel settore dell’educazione all’imprenditorialità.
L’entusiasmo che guida l’ideazione, la realizzazione e la gestione di tali progetti consente di far emergere le attitudini e le idee degli studenti in un contesto europeo, creando una comunità di giovani in grado di affrontare le sfide e le opportunità presenti nel loro percorso formativo.

Abbiamo intervistato gli studenti che hanno partecipato al progetto, raccontandoci le loro esperienze in Portogallo, Norvegia e Polonia.
-Quali sono state le tue aspettative e le motivazioni che ti hanno spinto a partecipare al progetto Erasmus+?
“Ho sempre amato viaggiare e ho colto questa occasione per fare nuove esperienze” dice Chiara G.”Essendo scout, sono sempre in contatto con molte persone e quindi ho pensato che questa fosse un’opportunità per conoscerne delle nuove, non solo dell’Italia, ma anche straniere. Inoltre avrei potuto legare di più con coloro che già conoscevo, cosa che è successa in Polonia. Inoltre è un occasione per padroneggiare la lingua inglese e impararne delle nuove”.
-Com’è stato il rientro, che cosa ti ha lasciato quest’esperienza?
“Ho provato tantissime emozioni positive e credo sia impossibile elencarle e descriverle tutte. Forse l’unica emozione negativa è stata l’addio”.
“C’è stato sicuramente un cambiamento dato che questo viaggio è stata una nuova esperienza. Abbiamo vissuto con nuove persone che, in alcuni casi, non conoscevamo. Comunque penso che sia un’esperienza che aiuti a crescere”.
-Quali sono stati i momenti più belli vissuti?
“Ovviamente in ogni momento provi un’emozione diversa ma credo che i più belli siano stati quelli trascorsi tutti insieme, sia durante attività ricreative che in quelle culturali. Ad esempio mi sono divertito molto durante la serata al bowling oppure quando abbiamo cantato insieme” racconta Alessandro G.
-Tra tutte le attività svolte quale è stata quella più significativa e interessante e perché?
“Credo sia stata la giornata dedicata alla nostra idea di futuro. Durante il mio soggiorno in Polonia, con degli specialisti abbiamo analizzato la nostra personalità, in modo da capire le nostre attitudini per il futuro. È stata una bellissima occasione per analizzarsi e capire per cosa si è portati”.
“Una attività simile è stata svolta anche in Portogallo. Abbiamo disegnato la nostra linea temporale designando tutte le scelte fatte sin da piccoli e le tappe significative raggiunte nel tempo” ci ha spiegato Enrico C.
-Sei rimasto colpito dagli scenari che hai incontrato? Cosa ti ha colpito di più?
“Beh, quello portoghese, per esempio, aveva dei punti di contatto con il nostro, mentre negli altri paesi erano presenti paesaggi molto diversi”.
-Siete in grado di fare qualche associazione tra i posti che avete visitato e qualche città italiana?
“Non credo di poter fare qualche associazione con il nostro paese perché in Norvegia i posti che abbiamo visitato si possono considerare l’opposto di quelli italiani” racconta Marcella R. “Infatti lì il clima era molto freddo, era sempre giorno e c’era molta neve. Però proprio queste differenze lo rendono bellissimo e suggestivo: uno scenario inconsueto, i colori , la luce, il fiordo….”.


Per concudere, siamo lieti che l’istituto Carlo Levi si stia già attrezzando per consentire ad altri alunni di vivere queste significative esperienze.

 

 

Rossella Farina III G