The society, una serie vuota

di Damiano Cavarra

The Society è una serie che talvolta arriva a sfiorare i modelli a cui si ispira, ma per la maggior parte del tempo essa si perde nei soliti cliché dei film e delle serie più commerciali.

Essa parla di un gruppo di adolescenti, che si ritrovano da soli, in un posto che sembra la loro città, ma non lo è. Lì essi devono imparare a gestirsi da soli, ma piano piano la situazione inizia a precipitare e loro si ritrovano coinvolti i situazioni più grandi di loro, con cui devono imparare a sopravvivere.

Chiaramente ispirato da libri come “Il signore delle mosche”, se in alcuni momenti la serie riesce a rappresentare il tormento dei personaggi, messi di fronte a scelte o costretti ad azioni terribili, per il resto manca completamente di quell’elemento fondamentale a questo tipo di storia: la messa a nudo dell’animo umano, che trovandosi isolato, fa di tutto per sopravvivere e affermare se stesso.

Il potere viene banalizzato, nessuna spaccatura avviene all’interno della comunità, solo dissensi futili che sfociano in modo quasi ridicolo in azioni improbabili. Ma se per lo meno la prima parte è comunque godibile, dopo un dato evento la situazione peggiora. Assistiamo ad un assolutismo su schermo di una cerchia ristretta di personaggi, che sembrano regnare incontrastati. La decadenza di quella piccola società non si nota, lo sguardo è puntato unicamente sulla protagonista, mentre il resto della comunità vegeta.

Non che questo dovesse essere un must, dopotutto dal punto di vista narrativo vi sono sostanziali differenze con “il signore delle mosche”, a partire dall’età dei personaggi, ma il problema è che la serie non ha nient’altro da mostrarci.

Dal lato tecnico non eccelle, solo in certi momenti, e quasi solo nella prima parte, la regia e la musica sono da evidenziare, in quanto riescono a creare atmosfera e a presentare bellissime inquadrature .

Nemmeno la scrittura è il massimo, spesso non si capisce perché i personaggi stiano agendo in un certo modo, a volte poi essi si scambiano continuamente di ruolo, così che alla fine non si capisce chi effettivamente aveva una certa idea e chi no, insomma fa abbastanza confusione.

La recitazione è ottima per certi attori che in alcuni momenti riescono a trasmettere la tensione e la sofferenza che il personaggio prova, ma a parte questi rari momenti neanche questo lato spicca.

The society è una serie tutto sommato godibile, ma futile e passeggera, lascia molto poco e sono molto poche le scene veramente interessanti.