Intervista a mio nonno ex funzionario UE

D. – So che hai lavorato a Bruxelles presso la sede dell’attuale Unione Europea ed ho deciso di farti alcune domande al riguardo.

R. – Sì, mi sono trasferito con la famiglia a Bruxelles dove ho lavorato per sei anni.

D. – In cosa consisteva il tuo lavoro?

R. – Lavoravo come funzionario alla rappresentanza italiana permanente presso l’Unione Europea, che all’epoca si chiamava CEE (Comunità Economica Europea). Mi occupavo delle relazioni commerciali tra l’Italia (e le aziende Italiane) e gli altri paesi membri.

D. – In che periodo hai lavorato lì e quanti erano i paesi membri dell’U.E. in quell’epoca?

R. – Sono stato lì dal 1976 al 1982 ma sia prima (fin dal trattato di Roma) che dopo, ho continuato a lavorare nello stesso campo con brevi trasferte dall’Italia. In quegli anni i paesi membri erano solo i 6 paesi fondatori: Italia, Francia, Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo; mentre ero lì si sono aggiunti il Regno Unito, la Grecia e la Spagna e negli anni successivi si è arrivati ai 28 paesi attuali.

D. – Quale ruolo ha avuto l’Italia nel percorso dalla CEE fino all’U.E.?

R. – L’Italia, oltre a essere uno dei paesi fondatori, ha contribuito a promuovere molte politiche comunitarie e ha avuto un ruolo attivo nella creazione dell’U.E.

D. – Quali erano l’idea e lo scopo iniziali dell’Unione e quali sono oggi?

R. – Bisogna considerare che i 6 paesi fondatori uscivano tutti da una guerra che li aveva impoveriti economicamente e indeboliti dal punto di vista dei principi democratici, erano stati travolti da feroci dittature. Quindi l’obiettivo che si proponevano di conseguire i governi democratici dei sei paesi fondatori era di realizzare una Unione economica prima e politica poi, che portasse benessere ai cittadini europei ed evitasse nuove guerre.

D. – Ha ancora senso oggi l’idea di Unione Europea?

R. – È una domanda molto attuale, infatti oggi i paesi membri non sono concordi nel dare una risposta. Personalmente rimango un europeista, anche se in parte sono deluso dagli avvenimenti degli ultimi anni: penso che la realizzazione di un’unione politica sia stata ormai quasi abbandonata, e sembra più realistico perseguire l’obiettivo dell’integrazione economica come unica risorsa che permetterà all’Europa di concorrere con gli altri grandi attori mondiali come Stati Uniti, Cina e Russia a parità di risorse economiche e finanziarie. In ogni caso l’esistenza dell’attuale U.E. ci ha consentito di vivere in pace per un periodo di tempo molto più lungo dei precedenti e ha dato ai giovani la percezione di unione e collaborazione tra i vari paesi.

Edoardo Nicolini, 3L