Mary Shelley – Un amore immortale

Possono l’amore e la passione portare, inspiegabilmente, alla solitudine e a un senso di abbandono? Può la scrittura di una giovane donna dare voce a questo grandiosamente? Ma soprattutto: può ciò servire a esaltare soltanto, in ultima analisi, la forza dell’amore?
Tutto questo e molto altro ancora ha da raccontarci la pellicola “Mary Shelley- Un amore immortale”.
Dotato di un cast d’eccezione dove brillano Elle Fanning (Mary Godwin) e Douglas Booth (Percey Shelley), per la regia straordinaria di Haifaa Al-Mansour, il film ha registrato incassi da record.
Mary è figlia di un’antesignana del femminismo e di un filosofo, e cresce circondata da bellezza e cultura. Appassionata di romanzi gotici e fantasmi, adora rifugiarsi in un cimitero dove sogna ad occhi aperti (e con la piuma in mano) di scrivere un giorno il suo romanzo. La sua vita trascorre uneventful (come si direbbe in inglese), fino a quando non incontra lui, Percey Shelley, unico ed inimitabile poeta inglese. Tra loro scocca subito la scintilla, che li porterà a logorarsi ed esaltarsi reciprocamente in un amore, appunto, immortale.
Percey le nasconde di essere sposato e di avere prole, ma nemmeno questo distoglie la giovane Mary a fuggire con lo spregiudicato ma dolce e affascinante poeta-titano. Da quel momento in poi trascorreranno momenti felici ma anche duri, circondati dai creditori di lui e attanagliati entrambi, successivamente, dalla morte della loro amatissima figlia, Clara, in tenera età. Così la diciottenne Mary, a partire dall’amore, che tanto le era sembrato sincero e allettante, sperimenterà la solitudine, il dolore e l’abbandono.
Tutto questo sofferenza, però, dopo un viaggio a Ginevra dal selvaggio Lord Byron e qualche scoperta circa la scienza e la possibilità di far tornare in vita i morti, le farà dare alla luce il suo capolavoro: “Frankenstein o il moderno Prometeo”. Pubblicato inizialmente anonimo e con l’introduzione di Shelley (tanto da far credere all’opinione pubblica che si trattasse di un lavoro del poeta), “Frankenstein” verrà ripubblicato una seconda volta con il doveroso nome dell’autrice, donna e strabiliante indagatrice della psiche umana, ottenendo il successo tanto agognato.
Tutto questo il film “Mary Shelley-Un amore immortale” ripercorre, soffermandosi in particolar modo sul contrasto amore-abbandono, nonché sul ruolo tutto femminista di esaltazione della donna e del suo impagabile valore. E anche se Mary ha creato un mostro nel suo libro, mai dobbiamo dimenticarci l’insegnamento del film: ammettendo pure che i mostri esistano, è nostro dovere non farci sopraffare da loro… Perché l’unica forza inspiegabile che annienta anche tutto il senso di abbandono e di disperazione provato da Mary in alcune circostanze, non è altro che la potenza dell’amore e della passione che lega due personaggi come Percey e, sì, possiamo chiamarla così adesso… Mary Shelley.
Due coniugi, due amanti, due scrittori, il cui amore durerà fino alla morte ma anche in seguito, nei nostri cuori, tanto da divenire per questo… immortale!
Chiara Donati / Liceo Classico Galileo di Firenze