Morte nella villa – Racconto

La signora Reed emise un gemito strozzato e lasciò cadere il vassoio che aveva in mano. La sua padrona, la signora Sheridan, era lì, con la testa chiusa dentro un sacchetto di plastica, abbandonata sul pavimento di marmo lucente che ne rifletteva l’immagine. Dall’altra parte della villa, Tex e Leopold, udito l’urlo agghiacciante, si alzarono dai lettini dove stavano comodamente abbronzandosi, posero i cocktail a terra e si precipitarono a vedere il terribile accaduto. In un primo momento, sembrava che nel giardino della villa ci fossero quattro persone del tutto ignare di chi avesse ucciso la signora Sheridan e del perché l’avesse fatto. Ognuno di loro avrebbe avuto lo stesso movente per uccidere la Sheridan: un’ingente somma di denaro che aveva ereditato da una certa zia ormai deceduta. Tex e Leopold erano vecchi compagni di scuola della Sheridan che erano stati invitati in mattinata nella villa: il programma prevedeva che, trascorsa la giornata fino a sera, dove si sarebbe tenuta una festa, essi avrebbero ripreso le valigie e sarebbero tornati a casa. Il signor Webster del dipartimento di Polizia, a cui nel frattempo avevano telefonato con estrema urgenza, arrivò di corsa, si passò la mano sulla fronte sudata e procedette subito con l’interrogatorio, ma sembrava che nessuno dei tre avesse passato del tempo con la signora prima della sua morte. Da quel momento le ore passarono così velocemente che presto si fece notte, tuttavia nessuno poteva lasciare la villa finché il caso non fosse stato risolto, quindi tutti dormirono nelle proprie camere, con la porta chiusa a chiave poiché accanto a loro dormiva un assassino. La mattina dopo, la signora Reed fu trovata annegata nella vasca da bagno e sul muro accanto campeggiava la scritta “Tex”. Era lui l’assassino delle due donne e ora era deciso a eliminare gli altri due per accaparrarsi il denaro; certo, non era un’impresa facile scovarne il nascondiglio, ma l’avrebbe fatto anche a costo della vita. Ma quando Tex tentò di convincerli della sua innocenza, scoppiò una violenta colluttazione tra lui e Leopold, che però si concluse con la morte di entrambi. Si sentì un colpo secco: Webster aveva sparato. Si tolse di dosso l’uniforme da poliziotto e, fiero di sé, cominciò a perquisire la casa alla ricerca del denaro. Dopo ore e ore di ininterrotta ricerca, trovò un assegno di 100.000$, se lo mise all’interno dell’impermeabile e uscì dalla villa. Mentre era sulla via verso casa, da uomo generoso quale era aiutò un cieco ad attraversare la strada. La sera stessa, la Polizia si ritrovò un mistero irrisolto nella villa della signora Sheridan.
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze