Noi siamo Europa

L’Europa (/eu’r?pa/) è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente in base a fattori economici, geopolitici e storico-culturali. Detta a volte anche Vecchio continente per la sua storia millenaria e culla del mondo occidentale assieme a Vicino Oriente e Medio Oriente, dal punto di vista fisico-geografico rappresenta l’estremità occidentale del supercontinente euroasiatico, oppure una delle tre parti del supercontinente Eurafrasia.
Secondo l’Enciclopedia, questo è il significato di Europa.
Indubbiamente questo è vero. Ma è davvero tutto qua? È solo questo, l’Europa?
La risposta è no, chiaro. Europa è molto di più. Europa è prima di tutto una filosofia, un modo di vedere e concepire il mondo che ci circonda. Certo, nessuno può dire che la definizione enciclopedica non sia vera, ma non riesce a condensare l’essenza europea, non riesce a far comprendere ai lettori cosa significhi, essere europei.
Personalmente, mi sono sempre sentito più europeo che italiano, così come mi considero più “terrestre” che europeo. Ma concentriamoci sul continente.
Essere europeo significa far parte di una comunità che va al di là di singoli Paesi, al di là di barriere culturali e fisiche. Essere europei significa prima di tutto avere una visione chiara ed unica del mondo. Significa crescere sapendo di non essere solo cittadini di un paese, ma di far parte di un organo molto più grande. Siamo tutti, con diversi livelli di consapevolezza, parti di una meravigliosa macchina chiamata Europa.
Mi piace immaginarla come un carillon. Ha la capacità di creare qualcosa di bellissimo, ma gli ingranaggi devono lavorare tutti insieme, in perfetta sintonia affinché possa risuonare quella melodia tanto raffinata.
Esattamente così è l’Europa. Europa è musica, una musica che tutti possiamo comporre, una musica che tutti possiamo suonare. Certo, a volte può fare paura. Può intimorire, trovarsi così profondamente connessi con persone di Paesi che a malapena conosciamo.
Ma è anche straordinariamente affascinante.
Non siamo mai stati così uniti, mai stati così vicini. Questa Europa è finalmente consapevole di se stessa e del suo potenziale, finalmente sa di che cosa è capace.
L’unica cosa che serve è che qualcuno decida di credere in lei, e la faccia suonare.
Per ottenere questo risultato, ciò su cui dobbiamo concentrarci sono proprio le persone. Solo loro possono decidere di provarci, di crederci in questo straordinario ideale. Solo loro possono rendere ancora più vera l’Europa, perché loro sono Europa.
Tutti noi siamo Europa, e tutti noi abbiamo il potenziale per creare un’Europa unita in tutte le sue differenze.
Matilde Di Prima / Liceo Classico Galileo di Firenze