Scrivi che ti passa – Racconto

Marc era tranquillamente seduto sulla sua comoda ed elegante poltrona verde a leggere il giornale comprato proprio quel pomeriggio. Nella casa regnava il silenzio, il piccolo Bob era in camera al piano di sopra a studiare e la sorella era uscita con un ragazzo che a Marc non piaceva affatto. Il giornale letto parlava di sport e ogni giorno Marc lo acquistava dal giornalaio sotto casa sua; esaminava attentamente ogni singola parola di quel giornale, fondamentalmente perché non aveva molto da fare durante il giorno; era un uomo di 60 anni, zoppo a una gamba, privo di interessi al di fuori dello sport e dei suoi figli, e soffriva di forte depressione. Questo periodo buio durava da qualche anno, ed era iniziato quando la moglie, da lui definita una donna senza scrupoli, per non offenderla troppo, era scappata di casa con un brasiliano dagli occhi azzurri e di 25 anni più giovane di lei. Marc scoprì del tradimento attraverso una lettera lasciata da sua moglie sul tavolo di cucina, dove diceva che in quel periodo non era più felice e che voleva tornare ad essere una donna libera; il giorno della scoperta della lettera Marc aveva un’importante riunione di lavoro alla quale non poteva assolutamente mancare, così decise di lasciare perdere la lettera, pensando che fosse uno dei soliti scherzi della moglie, e, in tutta furia salì in macchina, premette sull’acceleratore… quello che non sapeva era che un macchina alla sua stessa velocità stava entrando nella strada controsenso, lui non ebbe neanche il tempo di vedere il guidatore che tutto ad un tratto comparì una luce accecante davanti a lui, come se qualcuno gli avesse puntato contro un led ad altissima potenza; dopodiché quando si risvegliò era in una stanza a quadri blu e bianca, indossava una ridicola camicia a scacchi e aveva un tremendo dolore ovunque; dopo qualche minuto dal risveglio, i ricordi cominciarono a riaffiorare, tutto era più chiaro nella sua mente, riuscì ad identificare meglio il punto preciso dove sentiva dolore, la gamba, non riusciva a muoverla. Nonostante tutti i tentativi di rianimazione dei dottori, la gamba non tornò mai in condizioni ottimali e tutt’ora, Marc, cammina a stento; ma quando, uscito dall’ospedale, ebbe piena consapevolezza che la moglie questa volta non scherzava e che era davvero andata via per sempre, ebbe un crollo morale, tutto quello in cui aveva sempre creduto, l’amore, la famiglia, la lealtà, la fedeltà, tutto questo era svanito in un batter d’occhio e lui si sentiva solo, terribilmente solo e abbandonato a se stesso. Non riusciva a comprendere che cosa avesse sbagliato, perché tutto ciò era successo proprio a lui?
Da quel giorno non si era mai ripreso del tutto: era sempre triste, sempre depresso, non mostrava emozioni a nessuno per paura di essere ferito, pensava che tutti tramassero contro di lui, nonostante questo, cercava di mostrate affetto verso i figli perché comprendeva pienamente che anche loro erano delle vittime.
Quello che non sapeva Marc era che da quel pomeriggio la sua vita sarebbe sicuramente migliorata, che tutta la sua sofferenza, tutta la sua rabbia e tutta la sua depressione sarebbero state compensate, ecco… Sfogliando il suo giornale adocchiò nell’angolo a sinistra un annuncio tutto colorato e decorato con deliziosi ghirigori, dove veniva richiesto di scrivere un romanzo che poi sarebbe stato giudicato da una giuria, ma non finiva lì, il vincitore avrebbe ricevuto una copiosa somma di denaro… Preso dall’euforia gli venne la brillante idea di scriverne uno ispirato alla sua vita, e si chiese “perché non provare?”
Armata di carta e penna, iniziò a scrivere già da quel pomeriggio. Per diverse giorni non fece altro che scrivere, scrivere e ancora scrivere, faceva delle piccole pause ogni tanto ma le vicende da narrare erano talmente tante che non vedeva l’ora di finire il tutto per poterlo spedire al concorso. Quella di scrivere era diventata come un’ossessione, non faceva altro; a stento salutava i figli e a malapena rivolgeva loro la parola. Si alzava a notte fonda con la paura e l’ansia di essere in ritardo con la consegna del romanzo, non riusciva a riaddormentarsi fino a quando non aveva scritto almeno un altro capitolo. La situazione si stava facendo sempre più preoccupante e anche i suoi figli stavano iniziando ad allarmarsi, ma lui continuava a ripetere che mancavano pochi giorni alla consegna e che presto sarebbe tornato tutto come prima. E, così fu… due giorni dopo la consegna, arrivò un messaggio per posta elettronica che recitava testualmente:
“Carissimo Sig. Marc,
è con nostro lieto piacere annunciarle che lei è il vincitore della 47° edizione del festival della scrittura. Il suo romanzo autobiografico è risultato il migliore su oltre 9.000 libri presentati alla giuria. Con questo le auguriamo il meglio e per ricompensarla riceverà presto il premio in denaro previsto dal bando.
Cordiali saluti, la redazione”.
Marc Credeva davvero di sognare; per un momento tutto il corso della sua vita gli passò attraverso gli occhi: si ricordò di tutti i sorrisi, di tutte le gioie vissute in questi anni e si rese conto che stava buttando via quegli anni della sua vita, dove i figli hanno ancora bisogno di te e tu non puoi permetterti di trascurarli. Aveva bisogno di una scossa, di un qualcosa per capire che non era un fallito, doveva dimostrare a se stesso che ce la poteva fare anche senza sua moglie. Così dal giorno fatidico della mail ricevuta dalla redazione, iniziò a concentrarsi sul valore più prezioso che un padre possa avere, l’amore dei suoi figli.

Luisa Perini
Classe / Liceo Classico Galileo di Firenze