Unione Europea

Unione europea. Il nome stesso racchiude l’essenza dell’organizzazione internazionale d’Europa. Unione. Non c’è niente di più forte, intenso, altero; niente di più saldo.
L’unione nella storia ha giocato sempre un ruolo fondamentale. E’ stato quando gli esseri umani hanno cominciato ad uscire dalle grotte, ad incontrarsi, conoscersi, unirsi, che si è affermato per la prima volta il concetto di civiltà. Si erge la prima polis greca; nasce una lingua, una cultura. Il concetto di unione era tuttavia esteso solo all’interno della città, tra gli abitanti. Entrano quindi in scena i Romani, che facendo forza su queste debolezze causate dalla lontananza fisica e morale tra i centri urbani, riescono a conquistare il mondo e a costruire un Impero. Il loro potere si basa sulle alleanze strette con i popoli sottomessi; è l’era degli accordi. Il tempo passa, l’impero diventa troppo vasto per essere gestibile, le comunità cominciano a distaccarsi tra di loro per una differenza di usi e costumi troppo radicale. L’Impero crolla.
L’unione è alla base dei meccanismi della natura. L’unione di un fiume in un mare, di una nuvola e un’altra, di un seme alla terra. Una mano sola è forte, due che si stringono di più. Il pescatore che getta la sua rete in mare sa che essa è più resistente, se composta da tanti nodi, stretti tra loro.
Gli stati d’europa devono smettere di giocare da soli, nel tentativo di primeggiare tirando in porta ognuno per conto suo. Non è così che vengono vinte le partite. È ora di scendere in campo e cominciare a giocare come una squadra, a passarci la palla per segnare i goal più belli.
Questa è l’Europa di cui abbiamo bisogno.
Gemma Petri / Liceo Classico Galileo di Firenze