BeeMe: volete aprire quella porta?

“Nella notte di Halloween, la cosa più paurosa sarà abbandonare il vostro libero arbitrio, le vostre azioni, la vostra persona. L’assenza di se stessi è puro terrore”. Così si è presentato BeeMe, l’ultima creazione degli scienziati del Media Labal Massachusetts Institute of Technology (MIT), che sarà lanciata la sera stessa del 31 ottobre, per celebrare la notte più terrificante dell’anno. Dopo la Nightmare Machine, in grado di trasformare foto innocenti in immagini spaventose, nel 2016 e Shelley, nell’anno successivo, un software concepito per scrivere racconti horror, la tradizione continua con BeeMe, un gioco sociale immersivo, che prende direttamente ispirazione dalla cultura popolare, dalla letteratura e dalle arti dello spettacolo. In particolare il progetto è stato suggerito dall’episodio White Christmas, della celebre serie televisiva di Netflix “Black Mirror”: BeeMe è ambientato in un futuro distopico, spaventosamente simile al nostro presente, in cui un’intelligenza artificiale malvagia, di nome Zookd, è stata pubblicata online per errore ed è sfuggita al controllo dei suoi creatori. C’è solo un essere umano che può sconfiggerla, ma per farlo decide di rinunciare al proprio libero arbitrio e di lasciarsi guidare da un altro gruppo di esseri umani. La sua sola intelligenza è infatti inferiore a quella di Zookd e la sua unica speranza è contare sull’unione di più menti.
Sarà possibile contribuire alla storia del protagonista, impersonato da un attore, la cui identità è ancora sconosciuta, a partire dalle 11 di questa sera (ora locale; da noi saranno le 4 di mattina) per circa due ore. Collegandosi al sito di BeeMe, chiunque potrà suggerire e votare le azioni da compiere; ovviamente sono stati chiariti dei limiti al fine di non mettere a rischio la sicurezza o la dignità dell’attore stesso. “Tutto il resto è permesso, siamo molto curiosi di sapere cosa accadrà” ha commentato Niccolò Pescetelli, uno fra gli sviluppatori del software. BeeMe non è infatti soltanto un gioco, ma un vero e proprio esperimento sociale, che permetterà agli scienziati di raccogliere dati utili, tramite l’analisi degli ordini impartiti e dei risultati ottenuti, a comprendere meglio le dinamiche del lavoro cooperativo, in particolare la modalità con la quale persone sconosciute e fisicamente distanti possano lavorare per il raggiungimento di un obbiettivo comune. A livello individuale l’intelligenza si definisce anche per l’abilità di un organismo di costruire piani di azione che portano alla conquista di uno scopo preciso, al momento non si ha però alcuna evidenza che un’intelligenza collettiva ne sia capace: grazie a BeeMe avremo l’opportunità di comprendere meglio il comportamento di gruppi su larga scala e in tempo reale.
“Vedi quello che vedo. Ascolta quello che sento. Controlla le mie azioni. Prendi la mia volontà. Sii me.” con questo slogan, si annuncia uno degli esperimenti sociali più divertenti e interessanti pubblicati dal MIT. L’intero evento potrà essere seguito online e il numero di utenti che potranno partecipare è illimitato. Preparate le caramelle e spegnete le luci, quest’anno la notte di Halloween sarete voi “ad aprire quella porta”.
Alessia Priori / Liceo Classico Galileo di Firenze