Freak – Poesia

Non è interrotto
il carnaio del silenzio,
una iena che lenta
attende i difetti
tra le parole.
Un circo di urla.
Rintano il viso
in una coperta ruvida,
che consuma
ogni piccolo sibilo.
Al centro della sala
l’ombra opaca sul mio muro
non cede.
Occhi fermi,
luci aspre,
puntate su di me.
Nella testa
un pianto stridulo;
odo la folla,
quei visi osceni.
Risate.
Canti folli.
Adesso, sono solo un’apparenza
o un mostro, un freak
che annuisce alle lusinghe,
anche se per qualcuno
che non è lui.
Solo, contro di loro,
i veri giudici
della mia vita.

Edoardo Merlini / Liceo Classico Galileo di Firenze