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I top manager non rimandano mai quello che possono fare oggi

La procrastinazione è un comportamento comune a tutti: è facile trovarsi a rimandare determinati compiti, come lo studio o le pulizie di casa, ignorandone le conseguenze e riducendosi così a fare tutto all’ultimo minuto. Esistono però anche rari individui che possiedono la capacità di non procrastinare e riescono ad utilizzare più efficacemente il tempo. Questi supereroi del quotidiano sembrano essere i top manager e a rivelarlo è uno studio pubblicato recentemente sulla rivista russa “The Psychology, Journal of the Higher School of Economics”. La ricerca ha coinvolto 120 dirigenti, di entrambi i sessi e appartenenti sia ai quadri alti sia a quelli intermedi, ai quali sono state proposte 56 affermazioni riguardanti il rapporto con il tempo presente, passato e futuro; il loro compito era di valutare il livello di affinità che sentivano con esse. Mentre i middle manager hanno percepito proprie frasi come: “Sono felice di pensare al passato” o “Se qualcosa è destinato ad accadere non dipende dalle mie azioni”, i top manager hanno espresso un maggior accordo con affermazioni quali “Credo che ogni mattina una persona debba pianificare la propria giornata” e “Mi capita spesso di pensare al futuro”. È dunque risultato evidente agli psicologi della Higher School of Economics l’esistenza di una correlazione fra la tendenza a procrastinare e il modo in cui si percepisce il proprio tempo. Mentre i primi, infatti, si affidano più spesso al loro destino e considerano più rilevante il piacere quotidiano, gli altri si concentrano molto sulle prospettive temporali e future, preferendo così benefici a lungo termine. “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” si è dimostrato essere il motto dei top manager, ma come è possibile imparare ad autoregolarsi, a controllare la situazione e a fissare precisi obbiettivi? Oggigiorno il vizio di rimandare a domani è sempre più diffuso, anche grazie all’aiuto del web e dei social media, che spesso ci inducono a distrarci dal momento che stiamo vivendo. Una persona su cinque si rivela essere un procrastinatore seriale, che preferisce ridursi all’ultimo minuto, magari con la convinzione che “essere sotto pressione” lo porti ad ottenere risultati migliori. La decisione di procrastinare è in realtà motivata da diversi fattori, spesso difficili da accettare: la paura del giudizio degli altri, delle conseguenze, della responsabilità, dell’insuccesso e anche dell’insuccesso. Spesso tutto questo porta a difficoltà nel gestire l’ansia e lo stress e alla sensazione di non essere capaci. L’unico modo per evitare di attendere la scadenza facendo altro è quello di esercitare una maggiore forza di volontà su se stessi: smettere di pensare a quello che si potrebbe fare e agire. Sfortunatamente, dagli ultimi studi condotti in tale ambito, pare che la tendenza a procrastinare sia parzialmente genetica e ereditaria, ma con un po’ d’impegno e una grande forza di volontà tutti possiamo preferire una gallina domani ad un uovo oggi.
Alessia Priori / Liceo Classico Galileo di Firenze