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Il segreto dell’efficacia delle navi vichinghe? Il catrame

Uno studio dell’università di Uppsala in Svezia ha individuato nel catrame o pece nera la sostanza che ha permesso alle navi dei vichinghi di attraversare, tra la fine del VII e l’XI secolo, i mari in tempesta dalla Scandinavia al Nord America. Infatti lo scafo dei cosiddetti drakkar era coperto da numerosi strati di catrame, che rendevano impermeabile l’intera imbarcazione in legno. Questa strategia è stata utilizzata da millenni, ma finora non si era mai creduto che i vichinghi l’avessero così ben sviluppata. Il professor Andrea Hennius, direttore del dipartimento di Archeologia e Storia Antica dell’Università di Uppsala, ritiene che le spedizioni transoceaniche e le spesso violente e minacciose scorrerie dei vichinghi non sarebbero mai state possibili senza i loro progressi nella tecnica e nell’uso della pece nera. I vichinghi furono tra i primi a produrre industrialmente il catrame, e non in modo artigianale come era sempre stato fatto prima di allora: il liquido scuro e viscoso veniva infatti generato dalla decomposizione per combustione di alcune sostanze vegetali, quali il legno di pino. La produzione del catrame era già conosciuta, in Scandinavia, dall’epoca preistorica, ma a partire dall’VIII secolo passò da una dimensione domestica a una industriale. Le numerose pozze di catrame si spinsero presso i villaggi vicini alle foreste di pini, che dunque si unirono con i centri abitati. L’uso del catrame nello scafo delle navi ha dunque permesso ai vichinghi di conquistare l’America meridionale e settentrionale, la Francia occidentale, la Spagna, l’Inghilterra, l’Irlanda, l’Islanda e la Groenlandia con la loro potenza navale, e di imporsi come i dominatori e i saccheggiatori del mare.
Francesco Cosenza / Liceo Classico Galileo di Firenze