LA DIFFICOLTA’ DI ASCOLTARE

Goethe ha scritto: “Parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte.”

Ognuno di noi ascolta ogni giorno suoni, rumori, notizie, musica, scherzi o messaggi vocali sui social. Ma quanto siamo disposti ogni giorno ad ascoltare chi ci sta intorno, chi ha bisogno del nostro aiuto o anche solo di un po’ del nostro tempo? Cosa significa ascoltare? Ascoltiamo l’altro o semplicemente sentiamo ciò che ha da dirci e poi guardiamo dall’altra parte, senza avere niente in più e niente in meno di prima?

Per poter ascoltare bisogna innanzitutto saper abbassare le proprie difese, creare un contatto con chi ci sta parlando e lavorare sull’emozione che ciò che stiamo ascoltando ci dà. È uno strumento di incontro e condivisione, è empatia.

Ma cos’è l’empatia?

L’empatia, dal greco “en-pathos” significa “sentire dentro”, è una competenza emotiva che permette di riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, mantenendo sempre una distinzione tra sé e l’altro. È una capacità innata che appartiene a tutti che può essere più o meno stimolata e sviluppata; dimostrata anche scientificamente con la scoperta dei cosiddetti “neuroni a specchio”, che permettono di comprendere ed elaborare l’emozione altrui prima che entri in gioco la ragione. Queste sono le condizioni necessarie per poter ascoltare, focalizzare tutti i nostri sensi sul nostro interlocutore e sull’informazione che stiamo ricevendo e non sul nostro giudizio e sulle parole che useremmo poco dopo per rispondergli. Non è sempre necessario rispondere, bisogna semplicemente non far sentire l’altro come se stesse nel mezzo di un monologo. Spesso non si ha bisogno di essere consigliati ma di essere ascoltati e capiti in silenzio.

Zeudi Cianci V B