Le due porte – Racconto

1999, un ragazzo di appena 11 anni in un orfanotrofio è senza genitori. Un giorno questo ragazzo, di nome Tom, vuole tentare di scappare dall’orfanotrofio. Entra nel suo sacco a pelo con una torcia, un foglio, una matita e una gomma e traccia un percorso che avrebbe messo in pratica un’altra volta. Il giorno dopo Tom decide di mettere in pratica il suo piano, cioè, senza farsi sentire, avrebbe dovuto passare per tutto il corridoio, arrivare nell’ufficio del guardiano, che dorme, rubare le chiavi e arrivare al portone principale. Tom parte: passa dalla camera del preside, da quella della sua maestra, dal dormitorio e infine riesce ad arrivare al portone. Tom provò molto sollievo, ma ad un certo punto si accorse di aver dimenticato qualcosa : le chiavi! Ecco cosa si era dimenticato… allora corse nell’ufficio del guardiano. Cerca, cerca, dopo un po’ sente dei passi: era la preside che stava arrivando, allora Tom si nascose sotto il tavolo. La preside entra e guarda ovunque, ma non trova nessuno e torna in camera tutta arrabbiata. Tom cerca e trova le chiavi, corre al portone lo apre e scappa. Cammina due giorni mangiando solo sporcizia quando ad un certo punto una signora lo vede e dice: – Ciao, ragazzo, stavo cercando proprio te -.
E Tom rispose: – E perché mai? –
La signora gli diede una lettera dove c’era scritto: – Tom, devi venire in fondo alla città nel bosco Ottostuso domani alle ore 16:30, veloce -.
Tom iniziò a correre ma già dopo un’ora era sdraiato a terra, e disse tra sé e sé: – Tanto devo andarci domani pomeriggio… –
Detto questo si addormentò di colpo. Il giorno dopo si rimise in cammino e alle 15:50 era già nella foresta. Si fecero le 16:40 quando ad un certo punto tutto iniziò a tremare e comparvero una gabbia con dentro una persona e un leone fuori dalla gabbia , proprio il contrario. Il signore gridò: – Tom, uccidi il leone e prendigli la chiave nella zampa posteriore a destra -. E poi al signore calò una benda sulla bocca. Tom si chiese come faceva a sapere il suo nome; ma mentre pensava questo una zampata gli fece uscire il sangue dal naso; Tom reagì tirando un calcio al leone ma non lo stese, allora il leone stava per tirare una zampata a Tom; ma Tom lo anticipa e lo stordisce. Prende la chiave e libera il signore. Tom gli chiese chi era e lui rispose: – Lo scoprirai -. Ma mentre lo diceva la foresta divenne un’enorme stanza circolare. Il signore gli disse che l’unico modo per uscire dalla foresta era attraversare e indovinare tra quelle due porte quale ti fa uscire. I due si avviarono e entrarono nella porta destra e per fortuna riuscirono ad uscire. Allora il signore disse con voce piangente: – Io sono tuo padre! –
I due si abbracciarono e così finisce la storia.
T.C. / Classe V A – Scuola primaria Vittorino da Feltre di Firenze