Strasburgo – Poesia

La febbre di un pazzo omicida
il grido furioso, violenza divina
logora le pelli e strazia le carni
ma i fari imperterriti fan luce davanti

Si sente un ululato cantare
poi il fuoco che continua a infuriare
e la gente che corre che scappa,

poi urla poi geme e continua a tremare

Schiamazzo di sangue che continua a versare
la furia di morte che non si vuole arrestare
lo chiamano con nomi da eroe a criminale
lo chiamo terrorista e comincio a cadere

Dolore alla testa
mi scuote d’un fiato
lancinante fiammata mi lascia atterrito
e gemo mi alzo e piango poi grido
da solo mi trovo su un fiume smarrito

Mi chiamano eroe e vittima e solo
li sento scostare lasciandomi sulle rive
un fiume che lambisce con l’acque stremate
pulisce il mio sangue e le membra ferite

Io piango e grido e continuo ad urlare
selvaggio e feroce come un animale
ma l’uomo non sente ciò che gli voglio dire
esplosioni e colpi continuano a suonare

La terra era piatta quando ero bambino
dal basso adesso mi sento lontano
le grida si affiocano mi sento svenire
un ultimo sguardo alla luna nel cielo
mi arrendo e cado dall’altra parte del velo.

Matilde Di Prima / Liceo Classico Galileo di Firenze