Un viaggio a Roma – Racconto

Georgios, un bambino di origine greca, Lily, una bambina di origine inglese, Davide, un bambino italiano, e Mohamed, un bambino di origine egizia, decidono di fare un viaggio a Roma, però hanno solo dieci anni e non possono farlo da soli.
Allora Mohamed dice: “Potremo approfittare delle vacanze d’estate per partire, dato che lunedì comincia l’ultima settimana di scuola”.
“Ottima idea!” replicò Lily.
“Ma con quale mezzo ci andiamo?” domandò Georgios con aria un po’ preoccupata.
“Con la macchina di mio zio” risponde Davide “Potrei invitarvi a casa mia venerdì, per un pigiama party e alle una di notte, mentre tutti sanno dormendo, usciamo da casa di mio zio, rubiamo le chiavi della sua macchina e ce ne andiamo” spiegò Davide sicuro di sé.
Così quel venerdì sera, alle una di notte, i bambini salirono sull’auto dello zio e si diressero verso l’autostrada. Per fortuna Georgios era fissato con le auto da corsa, perciò sapeva già dove si trovavano le marce, il volante, le frecce eccetera. Quattro ore dopo si ritrovarono a Roma sani e salvi, per fortuna… Dato che erano travestiti da adulti ci volle un attimo a passare dalla porta d’ingresso dell’agriturismo per andare a dormire, sennò sarebbero stati fermati. Il giorno dopo visitarono Roma, per prima cosa andarono al Colosseo; a Davide sembrava di essere in un sogno, guardava il Colosseo con aria stranita come quando sua madre gli aveva fatto il suo primo regalo di compleanno. Alla fine della visita Davide propose ai suoi amici di andare a mangiare la pasta alla Matriciana, di cui era ghiotto. Ma in quel momento sentirono lo squillo del telefono di Georgios, l’unico che l’aveva. All’inizio gli amici pensarono che fossero i suoi genitori che gli dicevano di tornare a casa dal pigiama party, invece era il l’amico William che non era potuto partire con loro a Roma, perché aveva da fare. Perciò lui era l’unico che sapeva del viaggio e li avvertì che aveva visto i genitori e lo zio di Davide venirci a cercare. Fu allora che i bambini si recarono all’aeroporto, spesero tutti i loro soldi per l’acquisto di un biglietto aereo di cui non sapevano neanche la destinazione. E un’ora dopo si ritrovarono a Firenze; andarono ognuno a casa propria raccontando una bugia ai loro zii e genitori inventando che erano andati ai giardini, si erano preparati il pranzo e che sarebbero ritornati per cena. Dissero pure che della macchina dello zio non sapevano nulla…
E fu così che questi quattro bambini fecero a dieci anni un viaggio supersegreto.
P.B. / Classe VC – Scuola primaria Villani di Firenze