Un’avventura speciale – Racconto

Una mattina ero uscita di casa ma mi ero dimenticata le chiavi per rientrare. Allora salii le scale per aspettare i miei genitori e vidi davanti alla porta un biglietto con scritto: – Aiutatemi, sono in pericolo! – Allora io mi preoccupai molto. Quando i miei genitori sono tornati chiesi loro se sapevano chi aveva potuto scrivere quel bigliettino, ma loro non ne sapevano nulla. Allora io chiesi a tutti quelli che conoscevo ma nessuno sapeva niente. Io mi misi ad investigare e trovai un altro indizio, era un altro biglietto con scritto: – Sei vicina a me, continua più veloce, solo così mi potrai aiutare! Io cominciai a camminare dritto fino ad arrivare ad una casa abbandonata. Però non avevo il coraggio di entrare. Alla fine ho pensato a cosa avrebbe potuto succedere alla persona che mi aveva chiesto aiuto, allora mi sono fatta coraggio e sono entrata dentro alla casa abbandonata. Perlustrai tutte le stanze della casa ma… non trovai nulla, solo tanti insetti. Dopo dieci minuti vidi che non avevo controllato una sola stanza: era piena di ragnatele. Anche se mi facevano impressione andai a controllare dentro e trovai un piccolo baule chiuso con un lucchetto. Tornai a casa con il mio tesoro e cercai di aprirlo, ma nulla, niente di niente. Alla fine decisi di chiamare la mia migliore amica, di nome Martina, che provò ad aiutarmi ad aprire il baule, ma non ci riuscimmo. Allora lasciammo stare e andai da sola a cercare altri indizi. Trovai un foglio con un disegno: io avevo capito quell’immagine! Era un luogo che avevo già visto: era la piscina! Allora io corsi nel punto preciso. Arrivata alla piscina andai nel giardino e vi trovai un altro biglietto con una chiave. Quindi corsi subito a casa e chiamai al telefono la mia amica. Quando arrivò mi aiutò di nuovo ad aprire il baule e questa volta ce la facemmo. Dentro non c’era niente. Poi lei mi confessò una cosa: – Sono stata io a creare tutto questo enigma perché volevo vedere come reagivi quando una persona ti chiede aiuto – mi disse. Alla fine, invece che arrabbiarmi, mi sono messa a ridere. Inoltre mi ero divertita tantissimo.
E.F. / Classe VC – Scuola primaria Villani di Firenze