Alla scoperta di Villa Bardini

Il giorno martedì 14 maggio ci siamo recati al giardino Villa Bardini per esplorare ed imparare i vari tipi di piante che ci sono. Ci hanno fatto visitare il giardino Villa Bardini due guide di nome Mara e Laura. All’inizio Mara ci ha spiegato la struttura del giardino mostrandoci la piantina all’entrata: ci ha detto che il giardino a destra con le curve è all’inglese, mentre quello centrale è all’italiana. La guida oltre alla struttura del giardino ci ha parlato della sua storia: la villa e il giardino furono acquistati dall’antiquario Bardini, morto poi nel 1960.
Successivamente siamo entrati nel giardino attraversandone un quarto passando per un percorso a scale, anche se poi abbiamo cambiato rotta perché fare l’altro pezzo era pericoloso perché era molto ripido. Qui la guida ci ha spiegato che la Loggia Belvedere è stata trasportata nel giardino da Pisa. Abbiamo anche visto le rose inglesi. Poi la guida ci ha fatto notare che alla nostra sinistra c’era un frutteto. Siamo poi passati per il pergolato del glicine, anche se non c’era. Qui abbiamo osservato la prima pianta, il mirto. Poi abbiamo osservato i baccelli, la bietola, la cedrina o erba luigia, la menta, l’origano, l’erba cipollina, la salvia, la lavanda e il finocchio. Qui ho raccolto alcune piante (menta, salvia, cedrina, origano) e le ho annusate: mi è piaciuto molto l’odore della cedrina.
Poi, prima di entrare dentro la serra, la guida ci ha fatto annusare l’arancio amaro e dentro la serra ci ha fatto annusare anche altri tipi di piante, come la ruta che, a dir la verità, non aveva un buon odore. Dopo abbiamo fatto la merenda e successivamente un gioco che consisteva nel riconoscere i vari tipi di piante. Abbiamo anche annusato due piante che fino a quel momento non avevamo osservato: timo e basilico.
Nella serra su un tavolo c’erano i semi della ninfea, semi provenienti dall’India e dal Messico. La guida ci ha fatto vedere la proboscidea, una pianta che ha degli uncinetti che si attaccano alla pelliccia degli animali. Abbiamo visto infine la ghiaia, l’argilla, la sabbia, la torba e il terriccio. La guida ci ha informato addirittura che l’argilla era commestibile. Alla fine abbiamo percorso il giardino all’inglese che ci ha portato all’uscita.
Ho trovato molto interessante questa uscita didattica perché abbiamo avuto la possibilità di conoscere e scoprire varie piante da vicino oltre che vedere uno dei giardini più belli di tutta Firenze. La pianta che mi ha colpito di più è il mirto, che aveva davvero un buon odore, che a me è sembrato simile a quello del limone.
Pietro Boschi / Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze